ONE TREE HILL

 
"There is only one Tree Hill and it’s your home"

Scrivo di una di quelle serie con cui sono cresciuta, che almeno per me è diventata un cult dei teen drama dopo Dawson's Creek (recensione quie The O.C. (recensione qui). Ovviamente stiamo parlando di un teen drama dei primi anni 2000, quindi troviamo veri e propri cliché USA (squadra di basket - i "Ravens" - ragazze cheerleader e il classico bad boy), tutti che si limonano con tutti, cose che succedono a caso, personaggi che spesso compaiono e scompaiono a caso. Questa serie tv seguitissima negli Stati Uniti aveva grandi potenzialità e, da vera fan che ha seguito tutte le stagioni, dal mio punto di vista era godibile fino alle prime quattro (parte che racconta l'adolescenza), poi a lungo andare (sono ben nove stagioni!!) diventa tutta uguale scivolando spesso nella ripetitività. Nonostante le non poche domande che spesso ci si pone guardando One Tree Hill, le puntate in sé non sono mal costruite e hanno quel qualcosa che ancora non mi spiego e che ti prende. È pur vero che è presente una forte propensione per le nudità maschili che pullulano in ogni dove, ma ogni intreccio costruito ti fa riflettere e alcune volte piangere. L'atmosfera degli episodi è sempre un po' malinconica e a volte cupa, come a rispecchiarne il disagio adolescenziale che i ragazzi vivono in ogni puntata. 

Lo show è ambientato nella fittizia città di Tree Hill in Carolina del Nord e originalmente seguiva le vite di due fratellastri cresciuti in due ambienti diversi, Lucas Scott (Chad Michael Murray) e Nathan Scott (James Lafferty). Il loro rapporto evolve da acerrimi nemici a fratelli devoti, e questo, insieme al basket e le relazioni tira e molla dei due ragazzi con i personaggi femminili, sono gli elementi portanti della serie. Iniziai a seguire One Tree Hill nei caldi pomeriggi dell'estate 2005, quando Rai2 decise di trasmettere questo telefilm dove si giocava a basket nel campetto in riva al fiume e si andava a scuola. Lo stile è, dunque, praticamente identico a Dawson's Creek , di fatto sorpassato per le sue numerose stagioni. Lucas, Nathan, Peyton, Haley e Brooke sono degli adolescenti che vivono sogni nella cittadina di Tree Hill. Dietro al bel fisico, i bei sorrisi e il far parte dell' élite del liceo, si nascondono degli adolescenti semplici con tanti problemi. E secondo me lo show è stato uno dei pochi, di quell'epoca, ad essere riuscito ad affrontare i problemi in maniera reale. Temi complessi e socialmente utili vengono più volte sfiorati e sviscerati: il lutto, la droga o la violenza sulle donne.


Vicino a Nathan e Lucas, due giocatori di basket, prima fratellastri nemici, poi amici e ritrovati fratelli, ci sono quindi Peyton (Hilarie Burton) e Brooke (Sophia Bush), le due cheerleader amiche-nemiche, ed infine Haley (Bethany Joy Lenz), ragazza secchiona e migliore amica di Lucas fin dall'infanzia
Fin dalla prima puntata Nathan e Lucas si odiano perché Nathan è il figlio arrogante e perfetto di Dan Scott e la stella di basket del liceo, mentre Lucas è il figlio di Dan non riconosciuto, che vive con la madre Karen, la quale l'ha cresciuto da sola con sforzi e sacrifici. Un talento del basket, sport che coltiva in solitario con tanti tiri liberi nel campetto pubblico vicino casa, Lucas troverà pane per i suoi denti quando entrerà nella squadra di basket di cui fa parte Nathan. 
Difficile fare un resoconto di queste lunghe nove stagioni in cui i ragazzi amoreggiano, crescono, si sposano, si tradiscono e partono. Cominciamo dal protagonista, Lucas Scott. Lucas, un ragazzo indeciso e con la passione per il basket, sogno infranto da un problema di salute ma che poi avrà la sua rivincita con la scrittura, è spesso conteso da Peyton e Brooke: un triangolo amoroso che dura ben quattro stagioni; durante la prima stagione in cui Peyton è fidanzata con il capitano della squadra di basket, Nathan, Lucas si avvicina all'amica di Peyton, Brooke. Lei è l'opposto della sua migliore amica più introversa: Brooke è una ragazza tutto pepe, frizzante, generosa e apparentemente frivola, con un'adolescenza movimentata. Cresciuta con dei genitori completamente assorti da loro stessi e che spesso la lasciavano sola, ci viene raccontata una ragazza in balia di sé stessa ma che fa un percorso di grande maturazione personale e professionale. Bella, carina e popolare, riesce ad avere i ragazzi più belli di Tree Hill; ma dietro l'apparenza c'è ben altro. Come ho amato il rapporto di amicizia tra Haley e Lucas, anche quello tra Peyton (che all'inizio sarà un'altra causa di litigio tra Nathan e Lucas) e Brooke è così controverso ma speciale. Un turbinio di emozioni, il tormento e un talento per il disegno: questa è Peyton. La perdita della madre troppo prematuramente, l'adozione e la perdita della seconda mamma fanno di lei un personaggio complesso in cui ci si può rispecchiare e piangere insieme a quella ragazza sensibile e sola. Ad Halloween si veste da angelo della morte, disegna una vignetta da attaccare alla porta della sua stanza che dice "People always leave" e per riconquistare il cuore di Lucas nella quinta stagione dipinge tutto il campo da basket con la scritta "I will always love you". 

Intanto tra Haley e Nathan è subito amore e alla fine della prima stagione si sposano in segreto e lei partorisce Jamie alla fine della quarta stagione in seguito alla rottura delle acque nel bel mezzo del discorso di fine anno. Ragazza decisa che sa quello che vuole dalla vita, innamorarsi di Nathan Scott non era nei suoi piani. Una coppia ben assortita che nel corso delle stagioni vive alti e bassi e dopo essersi sposati troppo presto maturano insieme. Nathan è un altro personaggio interessante che, come Brooke, matura molto grazie alla vicinanza di Haley: da ragazzo arrogante pronto ad avere tutto è l'opposto del suo fratellastro Lucas; riuscirà a vedere suo padre Dan Scott per quello che è, così grazie a due tiri a River Court con Lucas, si allontanerà per sempre da quell'uomo che l'ha cresciuto. Haley è colei che gli farà sanare questi rapporti, prima con Lucas e poi con Dan, e convincerà Nathan a mettere pace nel suo animo tormentato e guarire da quelle ferite tirando fuori il meglio di sé. 
Dan Scott è un personaggio complesso che riesce a fare un percorso completo e la puntata dedicata a lui (9x11 "Danny Boy") è una delle migliori: lacrime, redenzione e tanti perché sul suo stile di vita.

La cosa, a mio avviso, più di rilievo nella serie è stato il salto temporale di 4 anni, 6 mesi e due giorni (titolo della prima puntata della quinta stagione) rispetto all'ultima puntata della quarta, quando i cinque giovani si diplomavano. Si salta quindi tutto il periodo universitario e si arriva direttamente al "come sono diventati", evitandoci l'ennesimo strazio di "vita da college" che ci siamo dovuti sorbire in Dawson's Creek e in Una mamma per amicaPraticamente nella quinta stagione Tree Hill sforna i talenti più incredibili di tutta l'USA: Nathan arriva a giocare nell'NBA, Lucas scrive un libro sulle storielle del suo gruppo di amici che viene pubblicato e diventa bestseller, Haley diventa cantante country da tour, Brooke apre una casa di moda, Peyton fonda una casa discografica che produce la nuova stella del pop americano - ovviamente residente a Tree Hill, Mia Catalano. 
L'unica pecca di questa serie tv potrebbe essere quella relativa alle ultime tre stagioni che subiscono la mancanza di due protagonisti, Lucas e Peyton. Nella quarta avevamo scoperto che durante il salto temporale si erano lasciati e nella sesta stagione finalmente avevamo assistito al loro matrimonio (anche se io, personalmente, ero del team Lucas-Brooke) per poi decidere di salutare i loro amici. Con il suo secondo libro "Comet" Lucas racconta con una metafora astrologica la sua storia con Peyton, perché la prima volta che la vide a Tree Hill ha dovuto soccorrerla come meccanico e sistemare la sua storica macchina decappottabile, una Comet appunto. Obiettivamente la perdita di molti fan era nell'aria anche perché con l'assenza della coppia sono stati introdotti nuovi personaggi che purtroppo non sono riusciti a coinvolgere tutti. Il finale della sesta stagione chiude sentimentalmente un ciclo: Nathan realizza il suo grande sogno, entrare nell'NBA come giocatore professionista; Brooke trova l'amore in Julian, l'aitante e sensibile produttore; Peyton dà alla luce la sua bimba dopo un parto travagliato e insieme a Lucas intraprende un viaggio di famiglia a bordo della Comet. 
Settima, ottava e nona stagione chiudono il cerchio anche per Brooke ma, con la presenza dei nuovi personaggi Quinn e Clay (senza contare l'enormità di personaggi secondari), allungano solo il brodo, non rinunciando, però, mai allo stile di One Tree Hill
Ad esempio le scene di drammi e catastrofi, insieme a quelle sentimentali, non mancano mai. Come dimenticare la morte del povero Keith per mano del fratello Dan nel mezzo della terza stagione.


Ogni personaggio è abbastanza delineato dai protagonisti ai personaggi secondari, adulti e giovani. E sono proprio loro, gli adulti, fondamentali nella narrazione delle prime stagioni, a dare significato alle storie dei due fratelli. Una menzione a parte andrebbe solo a loro, nessuno di essi messo in secondo piano, che senza i quali la serie non avrebbe modo di esistere. Ho parlato di Dan e del suo essere insopportabile, mentre la moglie Deb è adorabile e divertente, poi c'è il fratello Keith e l'ex compagna Karen che prima friendzona quest'ultimo e poi se lo sposa. 
Il gesto compiuto da Dan ai danni del fratello per un semplice odio represso, nato dal fatto che Keith non ha mai approvato le scelte del fratello, porterà Dan ad attraversare una profonda crisi e solo con il tempo riuscirà a capire i suoi sbagli. La voglia di apparire vincente, di essere accettato e inattaccabile divora e distrugge Dan Scott, cosa che si ripercuoterà in maniera devastante sulla vita del figlio Nathan e che riversa su di lui frustrazioni e aggressività in maniera forse mai vista sul piccolo schermo.

One Tree Hill è un telefilm interessante, non banale come The O.C. Più sofisticato e più ricercato che punta sull'ironia e sulla sfrontatezza dei personaggi. Attenzione ai dettagli, doppiaggio dell'epoca invidiabile, dialoghi fluidi, risate, lacrime e grandi amori: questa è One Tree Hill che parla di ed a persone normali. Tutti i principali temi già citati, forti e terribilmente attuali, sono scanditi dalle storie personali dei personaggi attraverso amori, segreti, bugie, omicidi, catastrofi, ecc. 
Il racconto, infatti, possiede molti aspetti di dramma troppo accentuati, adatti quasi più ad una sfera adulta. 
La musica è sempre presente nella serie: oltre al successo di Haley come cantante e di Peyton come discografica, la sigla di apertura I don't wanna be, che ha lanciato il cantante Gavin DeGraw sul mercato internazionale, è molto legata al periodo adolescenziale dei protagonisti e ai loro sogni per il futuro. Dalla settima stagione, dopo due stagioni senza sigla, I don't wanna be torna ad aprire le puntate, ma cantata ogni volta da un artista diverso. 


Insomma fino alla quarta stagione la serie è qualcosa di magico, poi seguire la stessa linea delle precedenti stagioni non è stato facile anche perché le storyline di alcuni personaggi erano già concluse. Nonostante alcune assurdità nella sceneggiatura che possiamo riscontrare, OTH rimane sempre nei nostri cuori perché ci siamo cresciuti. Quell'estate del 2005 è stata fantastica tra OTH, Popular, Felicity e Roswell (qui la recensione). Ricordo ancora di aver avuto quasi 15 anni, l'età dei protagonisti più o meno, e mi sentivo coinvolta proprio perché iniziavo a viverle anche io quelle stesse avventure dei protagonisti. Grazie a Peyton ho trovato nella musica il mio rifugio, ho apprezzato la letteratura come Lucas, ho fantasticato quando Brooke ha creato la sua casa di moda, ritrovavo la semplicità e la dolcezza di Haley, e mi sentivo, a volte, arrabbiata come Nathan.