DAWSON'S CREEK



Dawson's Creek è un telefilm che ha segnato profondamente l'immaginario degli adolescenti tra la fine degli anni '90 e i primi anni 2000, cambiando il modo di pensare e di rapportarsi alle emozioni di milioni di teenagers, esasperando ogni rapporto umano, e così installandoci quella paura che divora ogni adolescente. Non la considererei una di quelle serie per cui ero entrata in fissa poiché non l'ho vista nel periodo in cui uscì ma parecchi anni dopo in cui era ancora difficile fare un binge watching. Dopo quasi vent'anni ho fatto anche un rewatch per capirne il senso. Quindi oggi mi trovo a scrivere con occhi totalmente diversi da quelli di allora. Dawson's Creek è considerato un fenomeno televisivo di cui ridere imbarazzati, una serie dalle dubbie qualità che quasi tutti hanno visto, di cui tutti ricordano ANO-WANA-UEI storpiato dalla sigla (I don't want to wait di Paula Cole che sostituisce dalla seconda stagione - e viene nuovamente sostituita, solo negli Stati Uniti, dalla terza stagione da Run like mad di Jann Arden -), ma di cui pochi parlano in termini realmente critici. Ci troviamo in Nord Carolina, a Capeside, città di mare inventata dalla mente di Kevin Williamson, in cui un gruppo di ragazzi scoprirà la propria adolescenza tra amori, amicizie e problemi esistenziali.

La prima stagione è molto diversa dalle successive, sicuramente perché tutti i protagonisti sono adolescenti in cerca di risposte alle domande della vita molto prima del previsto. Se non erro hanno 15 anni (nella finzione, 28 nella realtà) e tra i migliori amici Joey e Dawson già si comincia a parlare di sesso. Senza considerare che Joey è innamorata dell'amico da sempre. Tra casa di Dawson e casa di Joey gli divide un fiume. 


Dawson Leery (James Van Der Beek) è il protagonista di questa serie, come recita il titolo, è un liceale di Capeside che un giorno vuole fare il regista e conoscere il suo idolo Steven Spielberg, è sognatore e romantico, gira film amatoriali e vive in una stanza con la finestra sempre aperta, da cui si intrufola la sua migliore amica Joey Potter (Katie Holmes). Ogni personaggio sovverte uno stereotipo: Dawson ha una madre che lavora e un padre che sta a casa e si occupa di lui. Il padre Mitch è romantico ed emotivo ma non viene visto come debole per questo, anzi viene definito come l'uomo perfetto.
Jen (Michelle Williams), la sveglia ragazza di New York dal passato turbolento che arriva a Capeside ad abitare a casa della nonna, è gentile, matura e non cerca di porsi in competizione con le altre figure femminili, anzi le sostiene e cerca di instaurare un'amicizia con loro.
Pacey (Joshua Jackson), migliore amico di Dawson e figlio di un poliziotto, continuamente frustrato da una famiglia che lo considera un fallito, ne combina di tutti i colori e ha una relazione con una donna più grande che non viene dipinta come una predatrice frustrata ma come una figura che lo fa crescere e maturare dal punto di vista intellettuale ed emotivo. Istintivo, cazzone, è l'opposto di Dawson e diventa subito il mio personaggio preferito.
Joey è il personaggio che forse odiamo più di tutti e non è simpatica praticamente a nessuno: è scontrosa, invidiosa e la sua storia familiare l'ha fatta crescere in fretta, rendendo il suo carattere cinico e pragmatico. Orfana di madre, ha il padre in prigione e vive con la sorella e il marito di colore.
In tutti gli episodi della prima stagione vediamo continui asti tra Jen con la sua vita mondana e Joey con la sua vita noiosa. La situazione peggiora quando Jen si mette con Dawson rendendo Joey ancora più invidiosa e scontrosa. Dawson, insicuro delle precedenti esperienze di Jen, la tratta come una poco di buono creando un gran casino. Nell'ultima puntata della prima stagione Dawson e Joey finalmente si baciano, mentre il nonno di Jen muore, il che fa capire che la povera ragazza avrà solo ed esclusivamente mazzate dagli sceneggiatori da quel momento in poi. 

Alla fine di questa stagione, però, gli sceneggiatori o la produzione si sono resi conto evidentemente che a continuare così non sarebbero arrivati ad altri ascolti, così viene fatto un brusco cambiamento nei personaggi e nei modi di fare: ai quattro protagonisti, nella seconda stagione si uniscono anche i fratelli Jack ed Andie McPhee, la quale avrà un'intensa e bellissima storia d'amore con Pacey e in seguito diventerà pazza; la scontrosa Joey Potter diventa la "piccola e ingenua Joey Potter" che dice a Jack di essere terrorizzata alla sola idea di fare sesso. Le mossette e le smorfiette fastidiose che Katie Holmes già esibiva nella prima stagione vengono amplificate, fino a diventare un tic morboso, sintomo della sua ingenuità e dolcezza che ci porteremo fino alla fine. Quando Joey si mette con Dawson (prima che Jack gli ruba la ragazza), i genitori di lui - che nella stagione precedente non facevano altro che andare a letto - iniziano ad impedire che il figlio possa esplorare la sua sessualità con Joey, vietandogli di chiudere la porta della camera o togliendo la scala su cui la ragazza era solita arrampicarsi. Ovviamente Joey continuerà ad apparire alla finestra di Dawson, rischiando, se non una gravidanza indesiderata, almeno un trauma da violenta caduta. Inutile dire che, a differenza della storia tra Pacey ed Andie, quella tra Joey e Dawson è di una noia mortale.

Ed è così che Williamson decide di lasciare lo show nelle mani di Gina Fattore che nella terza stagione con quel bacio tra Joey Potter e Pacey Witter salvò il destino del programma. Da questa stagione in avanti il perno della trama è principalmente il triangolo amoroso che viene a crearsi tra Dawson, Joey e Pacey, infatti potremmo ormai chiamare la serie "Joey's Creek". Praticamente l'ingenua Joey Potter scopre che un uomo può essere anche divertente oltre che noioso. Quando Dawson scopre la relazione segreta tra i suoi migliori amici la prende malissimo, diventando bruttissimo e piagnone, generando un milione di meme che hanno fatto la storia.

Dawson's Creek si distingue dalle altre precedenti serie tv sicuramente per una buona recitazione di attori che oggi sono ricordati per importanti ruoli nel corso di questi anni (Michelle Williams, Joshua Jackson, Michael Pitt, Kerr Smith), per una buona caratterizzazione dei personaggi, ma sicuramente per un'ottima scrittura fuori dal comune. Ogni argomento veniva sviscerato approfonditamente in numerose citazioni e battute sagaci. Neanche per un secondo si può credere che degli adolescenti parlino così: non solo quindi l'aspetto, ma anche le battute dei personaggi rimandavano ad un immaginario più adulto di quello adolescenziale. Il livello di scrittura delle prime tre stagioni è abbastanza buono, dopo di che ci sarà un calo: la quarta stagione si apre con l'ultimo anno di liceo, dopo una stagione intera dedicata al loro amore e in cui Joey perderà la sua verginità, la love story tra Joey e Pacey a causa delle insicurezze di lui si è consumata, sacrificando per essa le storie parallele degli altri protagonisti (la romantica storia tra Jen e Henry) e diventando tutto molto prevedibile e scontato. Sul finale lacrime a non finire: tutti alla festa del diploma mentre Pacey prende la via del mare; ok alla fine il diploma l'ha preso, ma ha perso molto altro.

Alcuni degli autori sopravvissuti al traumatico addio di Williamson volevano chiuderla qui, al termine del percorso delle superiori. Ma i produttori, grazie proprio al triangolo amoroso (sì, da prendere a schiaffi Joey che ri-limona Dawson alla fine della stagione), avevano rialzato gli ascolti e volevano tentare la strada dell'università con il cambio di location e il trasferimento da Capeside a Boston.
Ed è da qui che con le ultime due stagioni gli autori cadono nella troppa normalità allontanandosi da ciò che era Dawson's Creek. La separazione tra gli amici spezza l'incantesimo, la storia impossibile tra Dawson e Joey dei primi episodi è un buco nell'acqua, il ritorno d'amore tra Dawson e Jen non convince molto (sembra che sia stato trovato un pretesto solo per far perdere la verginità a Dawson). Anche la new entry nel cast fisso, l'esuberante Audrey (Busy Phillips), è un personaggio che funziona poco, che viene introdotto solo per dare una nuova amica a Joey - ovvio dopo che la Potter per tutto l'inizio della stagione l'ha considerata una poco di buono - e una nuova fidanzata a Pacey.
In sintesi il trasferimento da Capeside fa perdere quella magia e quell'atmosfera onirica; ma udite, udite, arriva il colpo di scena più discusso della storia: il padre di Dawson, Mitch, muore per aver raccolto il gelato mentre guidava. In realtà l'attore voleva il rinnovo contrattuale ed i produttori si sono sbarazzati di lui.

 

Arriviamo alla sesta stagione che per metà è una noia mortale fino a quando Joey e Pacey hanno di nuovo una storia tutta sesso che però dura poco. Joey si consola con Dawson e nasce la guerra tra chi sta nel team Pacey e chi nel team Dawson. Ma chi è che sta nel team Dawson? Devo ancora capirlo. Purtroppo dell'ultima stagione si salva poco ad eccezione di qualche sporadico episodio sulla carriera di Dawson, regista ormai alle prime armi, che sinceramente poco interessa. I continui riferimenti cinematografici nella serie sono numerosi, considerando solo quelli fatti da Dawson, vero alter ego di Williamson. È grazie al cinema che Dawson riesce ad inquadrare meglio le sue vicende, soffrire di meno per amore o per una delusione personale. Con una vera ossessione per Steven Spielberg, Dawson vedrà realizzare il suo sogno quando vedrà finalmente alla luce il finale di "The Creek", la serie scritta da lui che racconta le noiose vicende della sua vita a Capeside, con un finale alternativo, in cui le due anime gemelle si dichiarano amore eterno. Nella realtà il finale della serie è di nuovo affidato nella mani di Williamson che, corteggiato a lungo dai produttori del network, si decise dopo quattro anni di assenza a scrivere un doppio episodio, lasciandoci con il degno finale che tutti noi conosciamo tra Joey e Pacey e a cui speravamo. Ed è così che finisce Dawson's Creek, con un sogno d'amore che alla fine sfuma, con la morte di una delle protagoniste e con un bacio gay che suggella lo sdoganamento definitivo della relazione omosessuale nel serial. In realtà il creatore confessò che il finale che scrisse era un altro, ovvero che vedeva Joey con Dawson, quello che aveva sempre immaginato, ma solo qualche settimana prima della messa in onda capì che dare retta al pubblico era la cosa migliore e lo modificò velocemente. Almeno qualche gioia dopo che la povera Jen, in seguito ad una vita che ha ingoiato solo dolori, deve anche morire lasciando sola una bimba di un anno. Un lutto che riunirà tutti a Capeside per ricordarci che, alla fine, qualsiasi cosa accada e ovunque si vada si torna sempre a casa, e casa è tra le braccia di chi ci ama.


Dawson's Creek è stato un teen drama che ha affrontato tematiche sociali mai affrontate prima da uno show per ragazzi: c'è l'instabilità mentale di Andy, c'è il passato da ragazza interrotta di Jen, per poi finire con la sua malattia e la sua morte, c'è il cancro della nonna, la dipendenza e la legalità, il sacrificio, l'omosessualità di Jack (Kerr Smith) che patisce la difficoltà di trovare il suo posto in una piccola comunità; il suo personaggio è complessivamente uno di quelli con la storia più originale e interessante, trattata con molta sensibilità. Quell'adolescenza così idealizzata, scolpita su pellicola come se fosse l'età universale, non tornerà mai più, né nella società contemporanea del nuovo millennio, né tantomeno nei teen drama che vengono prodotti oggigiorno. Ciò che ha fatto la differenza è che Williamson prende una città immaginaria, arricchita da una scenografia suggestiva e una fotografia sfumata che ne faceva una sorta di sogno ad occhi aperti, un gruppo di quindicenni che affrontava problemi reali in modi del tutto irreali, attraverso la parola, il ragionamento, la razionalizzazione degli istinti e dell'emotività. Prima dell'invasione dei social Dawson's Creek spazzò via tutte le serie tv precedenti come Beverly Hills 9020 con luoghi esotici come la California per creare una vicenda in un paesino circoscritto come Capeside in cui ruotano le vite di quattro adolescenti ma anche quelle di tutti gli adolescenti.