La serie Netflix, tratta dall'omonimo romanzo di
Kristin Hannah e con Katherine Heigl (Grey's Anatomy) e Sarah Chalke (Scrubs),
ci ha trasportato su una giostra di emozioni mostrandoci il tumultuoso rapporto
d'amicizia delle giovani Tully e Kate, due donne completamente diverse ma
complementari, nel corso di tre decenni. Andando avanti e indietro nel tempo
(attraverso una tecnica narrativa che ricorda molto quella consolidata in This Is Us), la serie (in originale Firefly Lane) creata da Maggie
Friedman ha messo in scena la storia delle amiche dal loro primo incontro,
negli anni '70, fino alla crisi di mezza età nei primi anni 2000.
Katherine Heigl è Tully, quella più glam e sicura di sé tra
le due, è esplosiva, vivace e problematica; Sarah Chalke è Kate, la più mite e
posata, riflessiva ed estremamente insicura, ha un grande talento per la
scrittura ed ambisce a diventare una producer. La serie inizia proprio nel
momento in cui le due amiche si sono conosciute all'età di quattordici anni per
poi fare un salto nel presente in cui è ambientata la serie (che poi sarebbe il
2003) cioè il momento in cui Tully è una famosa conduttrice di talk-show e Kate
una mamma casalinga e divorziata. Con questa struttura a puzzle tanti
interrogativi restano aperti - ad esempio che cosa è andato storto nel
matrimonio tra Kate e il capo di Tully, Johnny, che nel frattempo aveva avuto
anche una tresca con Tully anni prima - e si riesce a capire solo tardi la vita
parallela delle due ragazze nel corso degli anni: prima gli anni '70, quando
l'adolescente Tully e sua madre, la hippie e tossica Nuvola, si trasferiscono
nella casa accanto a quella della giovane Kate che abita, invece, con una
famiglia fortemente legata ai valori cattolici tradizionali; e poi gli anni '80, quando Tully e Kate cercano entrambe di farsi strada nel mondo della
televisione locale. Ma c'è anche il periodo dell'università, in cui le due
protagoniste sono sempre interpretate dalle poco credibili nell'abbigliamento Heigl
e Chalke, proprio agli inizi degli anni '80. Così via fino ai primi anni 2000 in cui le due amiche ormai sono giovani donne affermate lavorativamente e sentimentalmente. Kate tenta di
rientrare nel mondo del giornalismo, in seguito alla crescita della sua bambina, mentre Tully, diventata conduttrice di
successo di un programma quotidiano, fatica a mantenere alti gli ascolti. Allo
stesso tempo si cerca di capire anche il rapporto di Johnny Ryan con le due
donne nel corso degli anni: l'uomo produce il programma di Tully ed è il marito di Kate da più di
dieci anni; ex corrispondente di guerra, vede la sua vita ruotare intorno a
queste due figure femminili, sia in ambito lavorativo che personale. Nel corso
della serie, emergeranno non poche crisi tra lui e la moglie, che lo porteranno
ad interrogarsi sul suo futuro nel mondo del giornalismo.
Ciò che rimane, all'interno della serie, è la sensazione che manchi sempre un pezzo
nelle storie raccontate, dovuto probabilmente ai molteplici salti temporali. Poi c'è la scrittura, forse quella che ha disturbato
maggiormente in alcuni punti, compresi i dialoghi che non sempre risultano
efficaci. Le buone intenzioni, però, che quasi sicuramente salvano la serie ruotano intorno alla stessa che sfugge dai toni cupi del drama, anche se vorrebbe essere un drama a tutti
gli effetti, con risvolti comici; inoltre si lascia seguire se non per l'amarezza
che rimane alla fine di particolari scene che riguardano l'amicizia tra le due
donne. È quello il punto forte.
Ci viene detto più volte che le due si
invidiano a vicenda – Kate vorrebbe la classe e l'autostima di Tully, Tully la
stabilità di Kate – ma raramente ciò emerge. Katherine Heigl e Sarah Chalke
danno, comunque, vita a due protagoniste credibili e ben riuscite, sia a livello di coinvolgimento
emotivo che di resa filmica. Kate diventa per Tully una vera famiglia, in cui
potersi sentire al sicuro, mentre Tully regala a Kate un po' del suo spirito di
leggerezza.
Nel corso dello spazio temporale viene raccontato il tema dello
stupro che Tully subisce in giovane età. Il delicato episodio è affrontato con
grande delicatezza, facendo emergere il senso di impotenza e terrore nello
sguardo della protagonista. Tra le tematiche, raccontate nella timeline del
2003, c'è quella dell'aborto spontaneo che Tully si trova a dover vivere dopo il fugace matrimonio. Le
scene in cui la donna affronta quel delicato momento sono tra le più
realistiche della serie.
I personaggi sono sfaccettati senza essere pedanti
nella loro descrizione e, nonostante qualche difetto nella loro
caratterizzazione, vengono resi umanamente ben riconoscibili. Anche gli uomini, in particolare Johnny Ryan, sono ben funzionali alla trama e ruotano intorno alle due donne. L'amicizia tra le due protagoniste ci viene mostrata in tutte le sfaccettature, un'accettazione quasi completa
l'una dell'altra e che difficilmente ci fa pensare che un rapporto così unico e
forte possa finire. In realtà, invece, ci viene mostrato un finale al quale
facciamo assolutamente fatica a credere e che ci fa pensare alla causa alla
quale difficilmente riusciamo a risalire, ovvero un allontanamento tra le due amiche.
Per il resto è una serie molto godibile da guardare, che fa ridere
e in altri momenti piangere.
La prima stagione, di dieci episodi, si è conclusa con questo
cliffhanger importante – forse anche diversamente dal libro - che ha fatto
presagire una rottura nel rapporto tra le due protagoniste. Impossibile non
chiedersi allora se ci sarà una seconda stagione. Non sappiamo ancora quando,
ma dovrebbe essere sicuramente prevista (qui la recensione).