La seconda
stagione di Viola come il mare (recensione della prima qui) che vede protagonisti Francesca Chillemi
e Can Yaman è terminata la settimana scorsa, anche se io ho visto tutti gli episodi in
anteprima on demand su Mediaset Infinity, strategia commerciale che ha
decisamente funzionato. I primi tre episodi della serie, visibili dallo scorso
24 aprile in anteprima gratuita su Mediaset Infinity, hanno ottenuto un
grandissimo riscontro. Ambientata in una Palermo dai mille colori, Viola
come il mare racconta le vicende della giornalista investigativa Viola
(Francesca Chillemi) e dell'ispettore di polizia (e vicino di casa) Francesco
(Can Yaman).
Acqua cristallina, sole caldo e una Sicilia vivace ma macchiata da
alcuni omicidi. A più di un anno e mezzo di distanza, nel corso del quale altri
prodotti sono sbarcati su Mediaset, arriva Viola come il mare 2, molto attesa e
reclamata a gran voce dal pubblico dopo il successo della prima stagione. La
serie è una coproduzione Rti e Lux Vide. È
diretta da Alexis Sweet e Laszlo Barbo ed è liberamente adattata dal romanzo
di Simona Tanzini Conosci l'estate?. Il format è sempre quello proposto
dalle serie Lux Vide, che si divertono a stravolgere il cast per dare un'aria
di novità, anche se di nuovo c'è poco.
Viola
Vitale, ex Miss Italia e giornalista di una redazione online di Palermo,
apprende la notizia della morte di suo padre. Mentre Francesco Demir, ispettore
capo di polizia della città, riesce a individuare la talpa della procura (che
creava non pochi problemi nello svolgimento delle indagini). Si tratta di Santo
Buscemi, suo mentore e Pubblico Ministero di Palermo che rapisce Viola, salvata
poi da Francesco, che interviene appena in tempo. Alla fine dell'episodio,
Viola rivela a Francesco di non essere in grado di vedere il suo colore,
superpotere che le permette di associare colori specifici alle emozioni delle
persone che ha di fronte. E Sonia, la madre di Francesco, che aveva avvisato
precedentemente Viola del fatto che suo padre è un altro uomo, vuole rimettersi
in contatto con lui e tornare a Palermo per rivelargli la verità.
Riallacciamoci, quindi, al finale della prima stagione, che ci aveva lasciati
innestando un dubbio: Viola e Francesco sono fratelli? Entrambi, da quanto si
era fatto intendere, sembrerebbero condividere lo stesso padre, ma nessuno dei
due lo sa.
I primi due episodi della seconda stagione sono ricchi di novità:
c'è Vita, la nuova caporedattrice del giornale che viene da Milano, una donna
tutta d'un pezzo che cerca di essere il più affabile possibile con i suoi
giornalisti, nonostante in lei si annidino alcuni pregiudizi, specie nei
confronti di Viola, che ritiene raccomandata in quanto di bella presenza (che
novità!); i due nuovi neoassunti, Raffaele e Maryam, che diventano molto amici
fino a quando lui scopre di provare qualcosa per lei, combinando un pasticcio; e
il nuovo pm, nonché amico di nuotate di Viola, Matteo. Subito scopriamo che
Sonia è stata vittima di un incidente d'auto ed è finita in coma. Nel frattempo
alla giornalista di cronaca nera viene affidato un nuovo compito: un podcast in
cui lei, a modo suo, possa raccontare le sue indagini e le storie dietro gli
omicidi perpetrati in città. Una soluzione che ben si adatta alla struttura
narrativa, trasformando il voice over di Viola, a cui eravamo abituati, in un
vero e proprio elemento della diegesi, poiché le sue parole, che introducevano
e accompagnavano tutta la puntata, si traducono nel podcast radio, diventandone
parte integrante. Ogni episodio, al netto della trama verticale inerente il
rapporto complicato fra Viola e Francesco e la ricerca della verità dei loro
rispettivi genitori, cerca, così, di affrontare diverse tematiche: dal significato
dell'amore, al rapporto fra fratelli, a cosa voglia dire essere malati, fino
all'essere sé stessi facendo cadere le maschere.
Viola, ormai decisa, fa sapere
a Francesco di voler stare con lui anche solo per una notte e gli dà
appuntamento il giorno dopo, purtroppo Francesco troverà nella borsa di Viola
la stessa foto raffigurante un uomo trovata tra le cose di sua madre. Capisce,
così, che lui e Viola potrebbero essere fratelli. Grazie al dna di don Andrea
(fratello di Pietro Martino), Viola e Francesco confuteranno che Pietro Martino
è il padre biologico dell'ispettore. Si suppone, dunque, che colui che
credevamo essere il padre di Viola sia invece quello di Francesco; la nostra
reporter è stufa di lottare e molla, ma per fortuna c'è Tamara - videomaker della redazione - l'amica che
tutti ci meriteremmo, schietta e leale e pronta a spronarti quando sei stanco
di combattere (e che a questo giro, dopo l'uscita di scena di Alex, si avvicinerà molto a Raffaele). Dall'altra parte Turi, trasferitosi da Demir, lo appesantirà con la sua tristezza
per essere stato cacciato di casa da sua moglie.
Viola si avvicinerà a Matteo,
scatenando la gelosia di Francesco, mentre Leonardo, nuovo editore di SiciliaWebNews, che si trova sulla sedia a rotelle, sembrerà avere qualcosa in
comune con la giornalista. Proprio quando Viola e Demir sembreranno sul punto
di avvicinarsi nuovamente e mentre Francesco sta cercando di capire chi ha
provato a uccidere la madre, l'uomo deve fare i conti con un nuovo cambiamento
nella propria vita: Farah, la ragazza coinvolta nel traffico di esseri umani
che nella precedente stagione aveva aiutato, si è presentata a casa sua
incinta. Viola, travisando la situazione, deciderà di allontanarsi da
Francesco, ma presto sarà costretta a ricredersi. Il padre della futura
nascitura non è Francesco, ma è scomparso, lasciando a Farah un messaggio in
cui dice di non voler più avere a che fare con loro. A quel punto, Francesco
decide di riconoscere la bambina, per permettere a Farah di rimanere in Italia.
Ciò che però non si aspetta è di dover prendersene cura da solo poiché Farah scappa alla ricerca dell'amato. Viola, che ha
sempre desiderato una famiglia, comincia ad aiutarlo, rendendosi conto di
quanto quel sogno sia per lei importante da realizzare. Deve, però, fare i conti
con la sua malattia, che non sa dove potrà portarla.
Al termine dell'ultimo
episodio la madre di Francesco si riprende, ma non scopriamo molto da lei.
Viola finalmente trova il suo vero padre, che diciamolo, per chi ha visto i primi tre episodi subito su Mediaset
Infinity non era una gran sorpresa. Appurata la sua condizione, la donna
cade nello sconforto più totale e, quando è ad un passo dall'iniziare la sua
storia d'amore con Francesco, il quale ha capito di essere innamorato di Viola
e di voler mettere da parte le sue paure, decide di tirarsi indietro. Leonardo
le racconterà, così, che se aveva lasciato sua madre Noemi era per non
costringerla a vivere con una persona malata. Ribadendole ancora che, una volta
andato via, non sapeva che fosse già incinta di Viola. Pertanto le consiglia
vivamente di raccontare la verità a Francesco, per non commettere il suo stesso
errore del passato.
Nel frattempo Turi attraversa una crisi d'identità e si
trova implicato in un omicidio, ma in qualche modo riesce a cavarsela e si
riconcilia con la moglie. I casi della settimana sono più intensi, più
incentrati sulle motivazioni che spingono le persone che sulla spettacolarità. Alcuni
sono più avvincenti e si legano direttamente ai loro main characters. Insieme
ad alcune sottotrame, come il ritorno di Farah e la nascita di Johanna, spingono
Francesco e Viola a confrontarsi con le loro paure e a riflettere su sé stessi.
La loro evoluzione è coerente e funzionale al percorso fin qui affrontato, con
la seconda parte che ne conferma la loro ben studiata e solida
caratterizzazione. Si imbattono in nuove sfide, esplorano nuovi lati
caratteriali, affrontano insicurezze e fragilità, e si calano in nuovi panni
senza, però, snaturarsi o distaccarsi mai veramente dal loro baricentro etico e
morale, per quanto a volte tentanti. Individui in cui può essere facile
riconoscersi, proprio perché imperfetti, al di là della loro bellezza estetica.
Viola e Francesco crescono davanti ai nostri occhi, la sofferenza e la
delusione sembrano essere il denominatore comune. Inutile dire che l'happy
ending che tutti volevamo si è realizzato.
La Chillemi,
come Can Yaman, si sono trascinati dietro l'etichetta dei privilegiati per
l'aspetto fisico, per la loro bellezza vista quasi come una colpa, eppure
Francesca Chillemi ha fatto salti di qualità nel corso degli anni ed è proprio
in questa serie che si nota la sua crescita recitativa. Allo stesso tempo Can
Yaman, il più debole tra i due, ha fatto meno fatica con la lingua. In questa
stagione si notano i suoi miglioramenti e la sua maggiore scioltezza e
dimistichezza rispetto alla prima stagione, anche se poi, in realtà, è proprio il
suo Francesco Demir ad acquisire più verità, proprio perché diverso anche nel
timbro di voce e negli accenti.
In questa seconda stagione, oltre a dare più spazio ai personaggi protagonisti e alle loro caratterizzazioni, vengono esplicitate delicate tematiche, quali la famiglia e l'importanza di non arrendersi seppur sia disfunzionale, o il concetto di malattia, spesso legato all'incapacità di poter sognare un futuro. Il racconto è a volte ingenuo nella scelta di alcune situazioni cliché e dialoghi in cui si palesa un po' di forzatura che non sempre lo fa essere fluido, ma che in ogni caso sa racchiudere sia momenti di divertimento, in cui riesce a strappare una risata, sia frangenti più seri, che stimolano e invogliano a una riflessione più approfondita. La fiction, dunque, ribadisce il suo essere una coccola da gustarsi sul divano di casa, e fa in modo che lo spettatore si lasci trasportare da una parte dalla curiosità legata alle indagini, che mantengono il tono poliziesco/crime, regalando momenti action in cui l'attore turco fa sfoggio della sua fisicità, dall'altra dal piacere visivo messo in moto dal lato romantico, con simpatiche gag, equivoci d'amore e sguardi smaliziati che Francesco e Viola non smettono di scambiarsi. Non ho molto da aggiungere, Viola come il mare è la serie che ti sorprende, in positivo, che ti imbroglia presentandosi come una rom-com qualunque per poi cambiare look all'improvviso. Viola come il mare ti mette davanti alla realtà che tu sia pronto o meno, ti parla in modo semplice ma diretto, ti spiega e ti mostra che la vita si può vivere in due modi, arrendersi e farsi trasportare dalle onde o afferrare ogni momento, ci mostra che il "per sempre" non è misurabile, perché è qui, ora, questo momento. Ci dimostra che temere il futuro e rimpiangere il passato è un errore assurdo; ora, adesso, il resto non conta. È una serie da guardare? Assolutamente, ma non solo da vedere, va ascoltata attentamente, perché ogni episodio è una lezione di vita molto preziosa. Ignoro se ci sarà o meno una terza stagione, del resto il finale rende giustizia.