Il rapporto contorto tra Walter White e Jesse Pinkman





Le reazioni chimiche di cui ci parla
Breaking Bad (la recensione qui) sono reazioni d'animo, di incontri e scontri tra i protagonisti. In particolare ci torna in mente lo squilibrio nel rapporto tra Walter White e Jesse Pinkman che ha sfociato nel fallimento di una relazione che hanno costruito nel corso degli anni. Pensando a loro e al mondo psicologico di Breaking Bad ci addentriamo a due personalità opposte. 
Se da un lato Walter White è un padre e un marito modello, il suo alter ego Heinsenberg confluisce in lui diventando quel criminale che conosciamo. E dentro di lui ci sono Walter Junior e Jesse. Il primo è il figlio di sangue, affetto da una paralisi, che tenta di vedere fino all'ultimo ciò che c'è di buono nel padre, mentre Jesse vede in Walt una figura di riferimento, un padre che non ha mai avuto e capace di guidarlo ed accompagnarlo. Walt si prenderà cura di lui trascinandolo, però, nella discesa degli inferi, da cui Pinkman non sa più come tirarsene fuori. È soggiogato, manovrato, manipolato da quell'uomo che era il suo innocente professore di chimica. E forse Walt gli vuole bene proprio come Jesse vorrebbe, ma Heinsenberg costringe lui, con il suo lato di oscurità, a convertirsi verso un male sconosciuto perfino ad uno spacciatore di poco conto. Jesse si arricchisce dell'orrore di Walt e ne diviene soggiogato. L'anima più pura di Pinkman lotta con quell'oscurità e, mentre vorrebbe che Walt sia per lui quella figura amorevole e protettiva, non rimane che un'ombra di fronte alla natura di Heinsenberg.

E se pensiamo che il personaggio interpretato da Aaron Paul sarebbe dovuto morire alla fine della prima stagione, cosa che ha fatto scioperare gli sceneggiatori e non concludere la stagione, nel film El Camino (qui la recensione) Jesse Pinkman si è elevato dal suo ruolo di semplice spalla grazie ad una perfetta caratterizzazione. Infondo il personaggio di Walt è l'archetipo del criminale narcisista ed è evidente quanto poco gli importasse del suo allievo. Entrambi, però, giungono ad una piena realizzazione: Walt ne esce come emblema del male, mentre Pinkman subisce una sorta di redenzione. Da un lato il ragazzo, inconsapevole delle macchinazioni di Walt, si dispera di fronte ad un destino crudele – dramma che possiamo rintracciare nella morte di Jane – e dall'altro Heinsenberg si fa strada in Walt, che lascia morire la ragazza davanti ai suoi occhi. Dall'amore incondizionato verso Jane, in cui il ragazzo scopre l'eroina, la sua bontà d'animo è il risvolto positivo. Walt conosce i punti deboli del ragazzo e, come per la morte di Jane, preme proprio quelli per costringerlo ad uccidere Gale, per avvelenare Brock e per la morte di Mike. Con il riemergere dall'abisso della sua prigionia, Breaking Bad termina con l'urlo liberatorio di Jesse Pinkman.