LIFE SENTENCE


Life Sentence è una serie tv americana di soli tredici episodi perchè, purtroppo, dopo solo una stagione è stata cancellata. La protagonista, Stella Abbott, è interpretata dall'attrice Lucy Hale, nota per la sua parte in Pretty Little Liars (recensione qui). Sarà per questo che ho deciso di vederla. Praticamente ho aspettato questo show dal momento esatto in cui è stato annunciato che Aria Montgomery da PLL approdasse in una serie nuova da protagonista e ci facesse sognare con i suoi numerosi improponibili outfit e con il suo favoloso taglio di capelli. In realtà non sono la persona che segue serie tv solo per gli attori già visti, ma dalla trama ho capito subito che Life Sentence mi potesse piacere.
Ribaltando i canoni delle serie tv sulle malattie terminali, si allontana dai finali strappalacrime e affronta il tema del cancro da un'altra prospettiva.

Stella ha vissuto gli ultimi otto anni della sua vita assaporando fino in fondo ogni giorno, come se fosse l'ultimo, in quanto le era stato diagnosticato un cancro terminale, per cui credeva di morire da un giorno all'altro; tuttavia, dopo aver scoperto di essere miracolosamente guarita, si ritrova a fare i conti con la vita di tutti i giorni, cosa a cui non è per niente abituata, e dover imparare a convivere con tutti i cambiamenti e le scelte che ha fatto e che ha subito. In particolare si ritroverà a dover sistemare i numerosi problemi che la sua famiglia le ha nascosto in tutti questi anni a causa della sua malattia. Anche alcuni segreti del marito Wes (Once Upon a Time), con cui condivide solo sei mesi di matrimonio e che ha sposato dopo un colpo di fulmine a Parigi, verranno fuori e Stella si troverà a farsi diverse domande in merito ai suoi sentimenti. Se prima passava le serate da sola in ospedale guardando per l'ennesima volta Love Actually, Stella ricomincerà a vivere con Wes che, scoperto l'esito del cancro, può finalmente smettere di trattare la moglie come una bambola di porcellana a cui dire sempre di sì.
Prima di tutto Stella cercherà di porre rimedio ai problemi dei suoi famigliari (che potrebbero benissimo risolverseli da soli, dal momento che, rispetto al suo cancro, anche se sconfitto, mi sembrano delle sciocchezze), risolvere quelli con Wes e pensare ogni tanto a sè stessa e alla sua nuova vita.

Un pilot che ci sorprende in quanto la scoperta che Stella è guarita è qualcosa di insolito in una serie televisiva sul cancro; è, infatti, una cosa che non ci aspettiamo, soprattutto dopo i primi minuti del racconto sulla sua malattia e della conoscenza con suo marito, come d'altronde non si aspetta nemmeno Stella. Incredula, non sprizza di gioia alla notizia, ma in poco tempo si ritrova dietro di sè una vita già vissuta, in gran parte con il suo cancro, e davanti a sè un futuro incerto e pieno di domande a cui non sa rispondere.
Ogni episodio ha qualcosa di tragicomico: non affronta il problema del cancro in maniera seria, ma vuole affrontare le conseguenze di questa malattia, che ognuno di noi si ritroverà di fronte se un giorno gli verrà ridata la vita.
Rispetto al grande problema di Stella che ruota intorno al cancro, vediamo il lato più ironico e divertente della situazione, a volte anche inutile: come già detto, tutti gli altri problemi, rispetto al cancro, sono delle sciocchezze, ma Stella si rende conto di essere stata troppo tempo al centro dell'attenzione in tutti questi anni che cercherà a tutti i costi di recuperare i problemi con la sua famiglia e con suo marito. Scoprirà che i genitori si stanno separando e hanno finto a lungo di stare ancora insieme nascondendo il segreto per non ferirla: la madre ha scoperto la sua sessualità con una donna, mentre il padre deve sostenere grosse spese economiche a causa di quelle mediche che ha dovuto affrontare per la figlia; la sorella di Stella, Elizabeth, madre e scrittrice, ha messo da parte il proprio lavoro per accudire la sorella quand'era malata; Aiden, il fratello di Stella, che ha sempre vissuto a carico dei genitori, si comporta da bambinone immaturo e continua a combinarne di tutti i colori. Stella capirà che tutti i suoi familiari hanno sofferto in un modo o nell'altro a causa della sua malattia.
Insomma guarire è forse una fregatura?
Inoltre non avendo mai lavorato in vita sua e pensando di vivere in un mondo perfetto, costruito dalla sua famiglia, in cui tutti le mentivano per non farla preoccupare, Stella si catapulta sul primo lavoro che trova per cercare di andare avanti e di sentirsi utile sia per sé che per gli altri, in particolare per Wes. Anche Wes ha sofferto e soffre ancora: non è stato facile per lui, in questi mesi, essere completamente sincero e comunicare con Stella su ogni cosa. I due si ritroveranno a scoprire cose l'uno dell'altra che non conoscevano affatto. In ospedale, dove fa volontariato, Stella conoscerà Will Grant, un medico che ha perso il fratello a causa del cancro e che la capisce ben più di Wes; tra i due scatta qualcosa, il che porta inevitabilmente a creare ulteriori problemi con Wes che, nel frattempo, si riavvicina alla sua ex.


Stella non è un personaggio così banale come si potrebbe pensare dai primi minuti dello show: è una ragazza che si ritrova a vivere una nuova vita e scoprire segreti che non immaginava. I genitori hanno fatto quello che hanno potuto per non farla soffrire e Stella, invece di arrabbiarsi, cerca di comprenderli. Ogni componente della sua famiglia rappresenta una faccia dei vari problemi che una persona può affrontare nella propria vita.
Una scena che mi ha decisamente colpito è il finale del pilot, in cui Stella si rende conto che il suo mondo non è perfetto come credeva, così per una sera torna nel suo posto tanto sicuro quanto temibile, ovvero in ospedale, intenta a bere una bottiglia di vino. Lì, stranamente, per la prima volta si sente a casa, in fuga dai suoi problemi; e farà la conoscenza di una ragazza malata di cancro come lo era lei.

Nonostante i pochi colpi di scena, vedere lo show è stato piacevole perché si tratta di una serie sulla famiglia, ma che affronta diversi problemi in maniera innovativa dopo una tragedia come quella del cancro. I problemi, però, non sono dei veri e propri problemi: mettendo da parte il suo cancro, tra un litigio ed una nuova discussione Stella apprende che la sua famiglia ha vissuto in funzione della sua malattia. Li perdona dopotutto. Il rapporto con Wes, invece come si immaginava, è naufragato: i flashback ci hanno mostrato tanto della loro storia e della sincerità del loro sentimento. La malattia di Stella e l'inaspettata sua guarigione sono state le due cose che hanno portato entrambi a correre troppo velocemente.

Nel complesso la serie mi è piaciuta. Non capisco cosa sia andato storto, a un certo punto, da doverla interrompere, poiché il pilot era davvero carino e il resto della serie non era male. Buoni attori a parte, sicuramente c'è da dire che la serie non è decollata come ci si aspettava per alcuni probabili motivi: trama un po' lenta e a tratti monotona, nulla di eclatante e finale in sospeso. L'idea di fondo era originale; i personaggi interessanti anche se non ne ho uno preferito: nessuno di loro ha una vera e propria evoluzione. Per questo penso che forse ci meritavamo una seconda stagione. Dunque se avete voglia di farvi quattro risate può andare bene, ma non illudetevi pensando che la serie affronti il tema del cancro.