BLACK MIRROR



Black Mirror
è una serie tv britannica, di cinque stagioni, ideata e prodotta da Charlie Brooker. Ogni stagione è composta da poche puntate ciascuna (massimo sei e minimo tre), della durata di 50-60 minuti circa, che raccontano diverse storie con personaggi e ambientazioni che variano in ogni episodio, che prendono le mosse da un "what if" ("cosa succederebbe se").
La serie è di tipo antologico, cioè fatta ad episodi, ma si distingue perché essi mantengono lo stesso filo conduttore e contengono diversi spunti di riflessione. Ho concluso le prime tre stagioni tutte insieme e le ultime due in tempo per la messa in onda su Netflix. È in realtà una serie che verte tra la fantascienza e la satira, tra il presente e il futuro, tra l'uomo e la tecnologia. L'uomo è subordinato alla tecnologia e il mondo raccontato in Black Mirror mostra personaggi spesso soli, confusi, capricciosi ed egoisti. Il tema della tecnologia, visto in chiave distopica, è un tema ricorrente negli episodi e fa sì che il pubblico si interroghi sulla società di oggi e la società di domani. Le ambientazioni sono assurde e le tecnologie inquietanti, ad esempio il microchip di memoria che ti permette di rivivere i ricordi porta ad una svolta molto malinconica alla conclusione dell'episodio 01x03 "Ricordi pericolosi". Spesso sono proprio quelle ambientazioni cupe - da qui la tipica schermata nera degli strumenti tecnologici, che appare nella sigla di apertura e rimanda al titolo della serie "black mirror", ovvero "specchio nero"-  e quella tecnologia così esagerata a rendere tutto così inquietante. Anche le musiche sono particolari, adatte ad ogni singolo momento e incanalate in una sfera cupa, come quella di Black Mirror, per l'appunto.
È tutto così surreale, ma allo stesso così vicino alla realtà. Infatti sembrerebbe una chiara denuncia alla tecnologia e alla modernità. Per questo motivo lo spettatore si interroga facendosi diverse domande: la nostra società, quasi assuefatta dalla tecnologia e il suo uso, potrà arrivare ad essere come in quella di Black Mirror? Si tratta, quindi, una serie ben scritta e con grandi effetti visivi. Il tutto raccontato con un susseguirsi di situazioni introspettive dei protagonisti.

01x02 "Fifteen Million Merits"

Ammetto che non tutti gli episodi mi hanno appassionato allo stesso modo. "Fifteen Million Medits" può essere quasi paragonato ad una condizione di reclusione in cui l'unico modo per passare il tempo è fare sempre le stesse cose tra cui la palestra e la visione di un film, quindi anche il porno rappresenta una banale distrazione dalla costante monotonia. Non puoi chiudere gli occhi ed evitare di spegnere la mastodontica macchina mediatica che si nutre di sudore e aspirazioni di ognuno di noi. Come criceti in gabbia, tutti gli abitanti pedalano per essere ripagati in Meriti, la valuta corrente che stabilisce il valore di ogni sogno. Ribaltando la celebre regola dei "15 minuti di celebrità", "15 milioni di celebrità" (il titolo italiano dell'episodio) ci tuffa in un mondo affollato, accecati dai talent show e di cui è davvero impossibile sovvertire le regole. "Ricordi pericolosi" (01x03) ci fa riflettere sul tema del tradimento e sul concetto di privacy attraverso l'esame dei ricordi tornando indietro nel tempo attraverso un dispositivo indossabile che registra tutto ciò che si vede e che si sente. L'episodio dilania una coppia corrosa dalla possibilità di ricordare, che prima usa il passato per rivivere orgasmi oramai irraggiungibili e poi da quel passato pieno di segreti viene schiacciato. Assieme alla consapevolezza di non vivere più, di essere diventati, semmai, spettatori di noi stessi. Black Mirror ci avvisa tutti, sin dal primo episodio (01x01 "Messaggio al primo ministro"). La prima fronte crucciata dal disgusto, i primi occhi sgranati da un leggero scandalo. Il messaggio è per il Primo Ministro inglese, invitato ad un rapporto sessuale con un maiale in diretta tv pur di salvare una principessa in ostaggio. E lo fa. 
La seconda stagione inizia con "Torna da me" (02x01), dramma domestico, intimo, che si insinua pian piano sotto la pelle di protagonisti e spettatori. Una coppia divisa dal lutto si riavvicina grazie a dei brandelli di coscienza e ad un corpo nuovo: una donna scoprirà che, attraverso l'intelligenza artificiale, potrà riavere il fidanzato creando una nuova versione di lui costruita attraverso i messaggi sul telefono dell'uomo e la sua voce. Il desiderio lecito di un riavvicinamento si trasforma in malata ostinazione per poi sfociare nella frustrazione. Forse, ogni tanto, è giusto che anche la morte, come la vita, faccia il suo corso. Il secondo episodio della seconda stagione ("Orso Bianco") è una caccia alla donna, un inseguimento ansiogeno dove l'arma dei cacciatori è un dispositivo in grado di catturare immagini. Il White Bear Justice Park è un parco divertimenti in cui i visitatori impiegano la loro giornata ad inseguire con i loro dispositivi l'attrazione principale e, quindi, alcuni di essi pagano per vedere il suo tormento della donna. La protagonista del parco è Victoria, una donna condannata per aver rapito e successivamente ucciso una bambina di 6 anni. La sentenza dei giudici è stata la seguente: la memoria di Victoria sarà cancellata ogni sera e la mattina si sveglierà senza ricordare nulla, credendo di aver tentato il suicidio. L'episodio mette in luce la difficoltà di trattare il tema della giustizia, cela l'empatia, la nasconde, mostrando ed esaltando la colpa. Per tutto il tempo, fino alla fine, nessuno dei visitatori del parco prova pietà per Victoria: quando nel finale agli spettatori viene mostrato cosa ha commesso la donna in passato, tutti le urlano "assassina"non sapendo che lei non è un'attricePassiamo poi a un altro episodio leggendario di Black Mirror, il quarto della seconda stagione, "White Christmas". Questo episodio, della durata di ben 73 minuti, è uno speciale natalizio. Due uomini si incontrano, ogni anno, il giorno di Natale e faranno riflettere su quanto la realtà e le proprie certezze possano essere manipolati dalla tecnologia. La storia di questo episodio, infatti, immagina un mondo dominato da un dispositivo di realtà aumentata che è impiantata negli occhi dei protagonisti e permette loro di alterare la realtà e le proprie certezze. Esempio è quando decidiamo di "bloccare", di eliminare dalla nostra vita qualcuno. Un tasto, un click e nulla di loro può toccarci. Voci, foto, gesti, tutto scompare in una sagoma indistinta. Il vero dramma nasce quando la serie induce a pensare, anche solo per un attimo, che in certi rapporti finiti, pur di farsene una ragione, sia davvero meglio così. 
"Nosedive", ovvero "Caduta libera" (03x01), introduce la terza stagione: episodio divertente ma amaro, in cui tutte le persone sono capaci di osservare la popolarità delle altre, che si ottiene con dei punti, attraverso lo smartphone. A dare valore alle persone e determinare, quindi, il loro status sociale è un punteggio, da 1 a 5, che viene dato loro attraverso un'app. In questo episodio si riflette sull'uso dei social media e su come l'apparenza abbia preso il sopravvento sulla realtà delle cose. "Caduta libera" ci catapulta in un mondo ovattato, in una dimensione dall'aspetto ovattato e dalla società spietata, dove tutti votano tutti, dove ognuno esaspera la rappresentazione del proprio io per apparire migliore di quello che è. In "Giochi pericolosi" (03x02) per mancanza di soldi un ragazzo fa da cavia per una software house che lavora sulla realtà aumentata. Come spesso capita nella serie, il lasciapassare per l'esperimento è un dispositivo da impiantare nel cervello, primo passo verso un episodio orrorifico e claustrofobico. Arriviamo a "San Junipero" (03x04), personalmente uno dei più belli perché racconta di una realtà virtuale dove si è sempre giovani e in cui siamo sicuri si possa sempre tornare, anche da vecchi. La realtà simulata permette a persone, ormai anziane, di vivere gli ultimi momenti della vita nella versione giovane di sé stessi e attraverso i propri ricordi degli anni più belli della propria vita: il ricordo commovente di Kelly e Yorki, anime gemelle eterozigote che si incontrano, ballano e si innamorano. San Junipero diventa il luogo simbolo dei sentimenti, avvinghiati a quel solito bar, a quella stessa spiaggia, a quel primo bacio. 
La quarta stagione comincia a vacillare e non ingrana subito con i primi episodi. "Crocodile" (04x03) è la tragedia di una donna, impermeabile al senso di colpa, riguardo ad un omicidio. Un vecchio misfatto sporco di sangue bussa improvvisamente alla sua porta, portando scompiglio nella sua vita tranquilla. Attraverso un'indagine degna di un classico thriller, "Crocodile" ribadisce la passione della serie per le spirali vorticose dalle quali è impossibile uscire, mettendo in scena la genesi di una vera e propria serial killer spietata. Grande altro classico è "Hang the Dj" (04x04), un angosciante racconto di come le persone single vanno alla ricerca dell'amore: un'applicazione è ciò che vi è di più scontato, ma guardate tutto l'episodio prima di giudicare, soprattutto perché ogni decisione dei personaggi è presa dal medesimo software. Qui viene raccontato l'amore del futuro quando le dating app accoppiano le persone e assegnano alla loro coppia una data di scadenza. E se il tempo che viene dato a disposizione non bastasse o fosse troppo lungo? In un mondo che ti promette di trovare l'anima gemella attraverso infiniti appuntamenti destinati ad un addio, Amy e Frank si ri-conoscono come anime affini, al di là di ogni algoritmo. In quello che è stato definitivo il "San Junipero" della quarta stagione, Black Mirror svela il suo lato romantico grazie a questa storia di disperata ma necessaria ribellione. "Black Museum" (04x06) è l'episodio più riuscito della quarta stagione, nonché l'ultimo, che racconta, attraverso la storia di una ragazza, il senso di smarrimento, che si tramuta in uno spirito di coraggio e riuscita, dopo aver scoperto un'inquietante realtà del suo passato all'interno di un museo. Senza dubbio l'episodio più autoreferenziale dello show, e non solo perché nel museo degli artefatti criminali di Black Museum ci sono fumetti, tablet e api meccaniche apparsi nelle stagioni precedenti. Charlie Brooker ci invita in un luogo che celebra l'ennesimo delirio umano con una puntata che celebra l'essenza antologica di Black Mirror. Tre storie diverse, tre racconti autosufficienti uniti da un tema di fondo: la voglia di beffare la morte esportando altrove la coscienza umana. La quarta stagione si allontana sicuramente dalle precedenti, poiché dal punto di vista narrativo non convince: c'è più umanità e i personaggi non sono più delle sole macchine in grado di eseguire comandi dettati dalla tecnologia, ma agiscono, mettendo a rischio la propria vita.

"Orso Bianco", 02x02












"Caduta libera", 03x01



"San Junipero", 03x04


"Hang the DJ", 04x04           


"Black Museum", 04x06








Si arriva alla quinta e ultima stagione con un po' di perplessità: quel senso di angoscia che aveva tanto appassionato in Black Mirror si perde per arrivare ad un tono più buonista e meno inquietante. Anche il film, Bandersnatch, girato tra la quarta e la quinta stagione, ci aveva lasciato con diversi dubbi e in maniera poco convincente. 
Gli episodi della quinta stagione sono tre. In "Striking Vipers" assistiamo ad una storia d'amore tra due vecchi amici, ma in una realtà virtuale, dove l'elemento "black" viene quasi meno per dare spazio ad una crisi d'identità di genere dei due protagonisti, cadendo nella superficialità. Va bene tutto, ma poi ti chiedi se stai vedendo Black Mirror o altro. Anche il secondo episodio, "Smithereens", c'entra ben poco. Ed arriviamo all'ultimo, il terzo, "Rachel, Jack e Ashley Too", paradossalmente la più ricca di spunti alla Black Mirror. Con un'entrata in scena di Miley Cyrus, ci si aspettava un episodio conclusivo degno di tutta la serie. Invece ne rimaniamo delusi. Direi che la trama è piuttosto disordinata, quasi a non capire dove voglia arrivare: Miley Cyrus interpreta Ashley O, una cantante con i capelli colorati, osannata dalle ragazzine per il suo spirito super positivo, ma che dentro ha un'anima fragile. Addirittura viene creata una bambola robot a sua somiglianza che diventa l'unica amica vera di una ragazzina sola. Quando Ashley finisce in coma, è tutto dire. Dichiarata quasi morta, ecco la giovane Rachel arrivare come un deus ex machina, prima angosciata per la figura pessima fatta ad un talent canoro, poi dichiarata la salvatrice della sua beniamina pop star. Insomma, troppa carne al fuoco. Sarà che forse Ashley O ci può ricordare ancora Hannah Montana, ma decisamente Miley Cyrus non ha fatto alzare il livello di questa ultima stagione.
Sembra che Charlie Brooker, in questa stagione, abbia messo un po' di idee nel calderone al fine di intrattenere, e non come ci si aspettava da Black Mirror.

Gli episodi di Black Mirror sono notoriamente autonomi, ma esiste in realtà un filo conduttore tra le varie stagioni. Questo è diventato palese in "Black Museum", episodio che sembrava comportarsi come un finale di serie quando sono stati mostrati alcuni elementi delle puntate precedenti. Uno tra questi elementi - e che è stato riproposto in più di un episodio - è il simbolo cardine di "Orso Bianco", riapparso non solo in "Giochi Pericolosi", ma anche nel lungometraggio interattivo Bandersnatch
A questo proposito si può concludere che, dopo la quarta stagione, Black Mirror non è più Black Mirror e sono alquanto dubbiosa su una probabile successiva stagione (qui la recensione). Il Covid-19 ha fermato sia la scrittura che l'idea di una messa in produzione - lo stesso Charlie Brooker ha dichiarato che in un momento del genere non gli sembrerebbe opportuno pensare ad un altro tipo di realtà da immaginare - però chissà forse proprio questa epidemia potrebbe portare grosse nuove idee.