H2O

 
H2O - Basta aggiungere acqua (dal titolo originale della serie: Just add water) è una serie tv di genere fantastico e per ragazzi che ha concluso la produzione nel 2008. Stiamo parlando, quindi, del lontano 2006 in cui la serie è nata in Australia, arrivata in Italia con un po' di ritardo e conclusasi nel 2010. Sono state prodotte tre stagioni per un totale di 26 episodi. Da divorare tutta d'un fiato; l'ho vista sei anni fa nel giro di pochissimi giorni in un periodo in cui ero in fissa con le sirene. Può sembrare un po' troppo infantile, ma a me piaceva. E ho scoperto anche lo shipping. La serie australiana ha da subito riscontrato un buon successo, tanto che l'autore ha prodotto un sequel spin-off, Mako Mermaids –Vita da Tritone (2011), e un reboot animato, H2O – Avventure da sirene (2015).

La vita di tre sedicenni australiane cambia improvvisamente durante una gita in mare aperto, dopo essere rimaste intrappolate, in una notte di luna piena, in una grotta nella misteriosa Mako Island. Dopo aver nuotato nel lago magico, le ragazze acquisiscono il potere di trasformarsi in sirene a contatto con l'acqua, cosa che scoprono il giorno dopo in maniera differente. In poche parole, venendo a contatto con l'acqua, le tre si trasformano di lì a poco in delle sirene, trasformazione reversibile solo quando le loro code sono completamente asciutte. Come detto dal produttore, uno dei punti cardine del telefilm sta nei personaggi che, in questo caso, contengono sia elementi di realismo sia elementi di fantasia. Le tre protagoniste, infatti, all'inizio della serie, attraversando il canale sott'acqua vicino ad un vulcano, acquisiscono il potere, oltre alla metamorfosi, di manipolare l'acqua e di controllarla in vario modo. C'è l'atletica e competitiva Emma, che riesce a ghiacciare l'acqua, creare neve e cambiare il tempo atmosferico (e che, in seguito alla sua trasformazione, è costretta a rinunciare alle sue gare di nuoto); la dolce e insicura Cleo, capace di manipolare lo stato liquido dell'acqua, surriscaldarla e in seguito a ricreare vento, e infine Rikki – che a parere mio era la più figa di tutte –, ribelle e anticonformista, che può far evaporare l'acqua da un corpo e successivamente creare fuoco e fulmini. Oltre ad essere una sportiva, Emma pare essere abbastanza studiosa ed è l'esatto opposto di Rikki, cosa che si vede anche nel contrasto tra i loro due poteri (Emma congela le cose, mentre Rikki le fa evaporare col calore, simbolo del proprio temperamento). Grazie a questi poteri riusciranno sempre, in ogni episodio, a uscire da situazioni pericolose e a salvare nuovi personaggi in pericolo. 
La caratterizzazione delle protagoniste e, in generale, dei personaggi, è abbastanza ben fatta, anche se i genitori di Cleo risultano veramente insopportabili spesso e volentieri. L'unico problema dei personaggi sta nell'abbigliamento: ok, siamo nelle spiagge australiane abitate da adolescenti, ma davvero nei primi anni 2000 non aveva niente di meglio da trovare la produzione? 
In un alternarsi di fantasia e realtà, e con l'aiuto del fidato compagno Lewis, che col piglio da scienziato che crede di essere vive le avventure delle tre protagoniste dal punto di vista esterno, paragonabile allo spettatore, le tre amiche impareranno a conoscere la loro nuova natura e a custodire il loro segreto - di cui però talvolta ne approfitteranno - comportandosi da ragazze "normali", ma allo stesso tempo cercando di capire il motivo di tanti avvenimenti dell'isola. 
Lewis finirà col metterle nei guai con una biologa marina, nemico principale della prima stagione. Tra i rivali secondari e legati alla vita "normale" delle ragazze, invece, troviamo Miriam, una delle ragazze più popolari e vanitose della scuola, e il suo migliore amico Zane, il quale compie un radicale cambiamento dall'inizio alla fine della stagione, grazie alla sua vicinanza a Ricky. Nonostante il suo carattere arrogante e presuntuoso, Zane si innamorerà di Ricky e verrà ricambiato. 
La seconda stagione, un po' sottotono rispetto alla precedente, vede il personaggio di Cleo innamorarsi più volte di Lewis, dopo averlo lasciato, mentre le tre sirene dovranno fronteggiare sempre nuove sfide. Mantenendo il livello drammatico alle stelle, la seconda stagione vede i rapporti tra i personaggi principali incrinarsi ripetutamente. La nuova rivale in amore di Cleo, Charlotte, odiata particolarmente anche da Rikki, farà di tutto pur di sottrarre Lewis alle ragazze, compresi gli atti più meschini, anche se all'inizio le tre la sottovalutano e da qui iniziano per loro guai più grandi che potrebbero persino compromettere il loro segreto. Gli episodi, a parte qualcuno, mancano decisamente di originalità, non apportando di fatto nulla di nuovo alla trama. Un altro grande difetto è l'apparizione e sparizione di personaggi in maniera del tutto casuale, come ad esempio Zane, la madre di Cleo, Byron, Miriam. 
Nella terza stagione, in seguito alla sua partenza, il personaggio interpretato da Emma lascerà il cast per accogliere una nuova sirena, con cui le ragazze fanno amicizia, Bella, il cui potere - di dubbia utilità - consiste nel trasformare l'acqua in gelatina e cristallizzarla. Con l'ammettere che non mi piaceva come personaggio – troppo docile e poco empatico – mi ha fatto odiare l'ultima stagione che si è conclusa senza nemmeno un saluto ad Emma. Ha inizio con l'ultimo anno di liceo e alcune linee narrative trovano soluzione, come ad esempio la crisi tra Ricky e Zane, annunciata nella stagione precedente. Si scopre che la loro storia, iniziata nella prima stagione in grande segreto, vuole essere portata per le lunghe, come i classici tira e molla – ma senza lieto fine -, e che Zane, oltre che un idiota figlio di papà, è anche la persona più carina sulla faccia della terra. Addirittura lui dà il nome di Rikki al suo bar, e nonostante gli alti e bassi e la disapprovazione della sua famiglia, la accetta per quello che è. Prima ship distrutta della storia delle mie serie tv. Al di là della sua relazione con Zane, comunque, Rikki resta comunque il personaggio più interessante della serie. Non ha peli sulla lingua, è testarda e spesso brutale, le sue reazioni sono impulsive e, infatti, presto tutti si rendono conto che i suoi poteri sono i più pericolosi ed instabili. Ma forse è proprio per questo che piace tanto ed è più facile immedesimarsi in lei e nei suoi difetti, piuttosto che nella bontà d'animo quasi surreale delle altre. Quella di Cleo e Lewis, suo migliore amico di sempre, invece, come storia ci accompagna per tutte e tre le stagioni. Innamorato di lei in segreto (mica tanto), Lewis riesce finalmente a conquistarla nella seconda parte della prima stagione, per poi rompere con lei, per volere della ragazza, all'inizio della seconda. Ma, come da copione, quando Lewis inizia ad uscire con Charlotte (che poi si rivela la cattivona della stagione), Cleo si rende conto di provare ancora dei sentimenti verso di lui, ed il tira e molla va avanti fino alla terza stagione, che dà finalmente ai due il tanto agognato lieto fine. I rapporti familiari - la sorellina tiraschiaffi di Cleo resterà per sempre nell'albo delle sorelline più irritanti del piccolo schermo - e di amicizia trovano man mano un happy ending, ma alla soglia dell'ultimo episodio qualcosa rimarrà in sospeso e le vite dei protagonisti saranno messe nuovamente in pericolo, non concludendo la serie. Bella, Cleo e Rikki, in questa stagione, approfondiranno molto meglio il loro legame con Mako, nella quale all'improvviso appaiono numerosi cambiamenti. Durante le notti di luna piena, e non solo, l'acqua sembra, inoltre, quasi aggredire le tre ragazze e ciò, a quanto pare, per avvertirle che qualcosa di ben più grave sta accadendo. Ad aiutare il gruppo, al posto di Lewis, c'è Will, un ragazzo appassionato di immersioni che tiene moltissimo al gruppo di sirene e ha una cotta per Bella. A complicare la situazione, invece, è la sorella di lui, Sophie, che farà di tutto pur di essere di intralcio alle ragazze e arrivare al suo scopo principale: diventare ricca. La scomparsa di alcuni personaggi, in primis quella di Emma e quella di Lewis, che poi torna a sorpresa, sono quelle che maggiormente hanno segnato la stagione dato che, soprattutto per Emma, viene solo data una vaga spiegazione. Sembrano anche essere scomparse alcune delle vecchie caratteristiche e dei vecchi poteri delle sirene, rimpiazzati da cose nuove totalmente a caso. Bella, tra l'altro, non viene approfondita per niente, e la sua storia con Will sembra essere stata messa solo per creare una nuova coppia, ma di fatto il ragazzo ha molta più chimica con Rikki, persino più di Zane, il cui comportamento lascia molto a desiderare. Lo show, inizialmente progettato per solo due stagioni, ha visto un ulteriore calo di qualità anche se rimane comunque sempre molto scorrevole e piacevole.



La serie animata H2O: Avventure da Sirene è disponibile da alcuni anni sulla piattaforma Netflix in italiano e poi è approdata nel 2018 anche sul canale free Rai Gulp. Le stagioni sono due, ognuna delle quali composta da 13 episodi; si vede velocemente come la serie originale e la storia è molto simile anche se non perfettamente uguale. Ovviamente ci sono stati dei cambiamenti: nessuna storia d'amore per le protagoniste e avventure sottomarine con tanto di pesci parlanti. C'è il paguro Bernie salvato da Cleo nel primo episodio. Dopo la trasformazione delle ragazze in sirene, riescono a comunicare con lui e Bernie inizia a chiedere regolarmente aiuto quando ci sono problemi nell'oceano. Siccome ha perso la sua conchiglia, usa come guscio una macchinina giocattolo. C'è Zita, un'anguilla pettegola, c'è Carlotta, una medusa che ama cantare opere liriche, c'è la tartarughina Teddy che ama fare scherzi pur di farsi nuovi amici, c'è Sue, una manta molto saggia, e infine ci sono Robby e Bobby, due gemelli delfini molto vanitosi che amano sfidarsi in gare di salto e velocità. Tutti amici delle sirene che arrivano in soccorso per aiutarsi l'un l'altro. Ritroviamo i soliti Zane, Miriam e Byron. Il primo è reso ancora più odioso rispetto alla serie madre, facendolo diventare antagonista principale, insieme a Miriam che, rispetto alla serie originale, sembra essere molto più divertente. Ci troviamo a Dolphin City e Cleo, Emma e Rikki sono caratterialmente molto simili alle originali, seppur con qualche cambiamento nell'aspetto fisico: Rikki è rossa, anziché bionda, per distinguerla dalle altre due amiche Emma (bionda) e Cleo (nera). Ogni episodio ha una trama verticale come la serie originale, seppur meno impegnativa e con pochi margini di conclusione di una trama orizzontale (nella serie madre le storie d'amore e famigliari facevano da sfondo alle avventure delle sirene). Qui vediamo approfondita solo la storia famigliare di Rikki – che invece nella serie originale era quella meno sviluppata.

Nata dopo il successo di Ocean girl, dove l'acqua era ancora protagonista, pare chiaro l'intento del creatore di realizzare qualcosa di specifico per un target di preadolescenti, a cui ci si dedica poco rispetto ai tempi passati (almeno in Italia), senza scadere nel melenso ma puntando molto, invece, sull'aspetto fantastico e sull'identificazione con le protagoniste da parte dei ragazzi - o, meglio, delle ragazze -. Sebbene lasci porre allo spettatore più attento e realistico diverse domande in merito alla trasformazione delle ragazze (una, ad esempio, è "Come possono lavarsi?"), H2O intrattiene sfruttando l'onda delle storie a sfondo fantasy di tanto successo, grazie anche all'ambientazione e all'atmosfera spensierata, e affiancando agli effetti speciali ed ai costumi originali (per realizzare le code da sirene, del peso che varia da 12 a 15 chili, ci sono voluti sei mesi) storie semplici e senza pretese. Chi non avrebbe voluto prendere un succo insieme a Cleo, Rikki ed Emma, e vederle trasformare in sirene? 
Diciamo pure che la serie ha portato fortuna a due delle protagoniste, nonostante la loro recitazione ancora acerba, Claire Holt (Emma) e Phoebe Tonkin (Cleo), entrambe poi ritrovatosi sul set di The Vampire Diaries. Anche se oggi, per i gusti che ho in fatto di telefilm, questa serie non mi entusiasmerebbe allo stesso modo, non riesco a non provare un pizzico di nostalgia a parlarne.