OMICIDIO A EASTTOWN

 

Su Sky troviamo la miniserie che ha visto protagonista Kate Winslet nei panni di un detective alla ricerca del responsabile di un omicidio e di una ragazza scomparsa. Il titolo originale della serie, Mare of Easttown, è molto più esemplificativo di quello italiano, che sembrerebbe etichettare la serie come un'ennesima indagine di omicidio e poco altro. In realtà, è proprio Mare il fulcro dell'opera. La detective fa da collante tra tutti i personaggi e le storie che orbitano intorno al mistero principale della cittadina. C'è lei, una cittadina e i suoi abitanti, dove si conoscono tutti, i punti di riferimento, le loro storie intrecciate, e poi c'è una casa. Una casa, quella di Mare, appunto, al cui interno si nascondono le storie più drammatiche, i segni di un lutto, i segreti più oscuri, è forse il luogo più importante di questa serie. Alla fine c'è una botola chiusa da tempo in attesa di essere aperta: in questa serie HBO, tesissima, e carica di una contagiosa umanità, il tempo sembra essersi fermato nella cittadina di Easttown, in Pennsylvania. E forse proprio in quella botola.

Il detective Mare Sheehan sta indagando sulla scomparsa di Catie, che ha già fatto perdere le sue tracce da un anno, e sull'omicidio di Erin, una ragazza-madre trovata morta nel fiume. La sua vita privata è segnata da un tragico lutto familiare. Inoltre deve star dietro anche alla problematica figlia adolescente Siobhan, al nipotino di quattro anni e alla madre Helen con cui ha un pessimo rapporto. In tutto questo sua nuora tossicodipendente chiede la custodia del figlio e l'ex-marito Frank si sta per risposare. 
Lo sguardo spento, rabbioso, apparentemente incapace di provare un'emozione di Kate Winslet, poi, è qualcosa che non ci possiamo dimenticare. È qualcosa che descrivere tutta la sofferenza subita di una vita, il dolore in cui ognuno di noi si può riconoscere, la forza di andar avanti nonostante quegli occhi pieni di lacrime che non scendono più. La dedizione che riversa nel suo lavoro cela un dolore e un senso di colpa legato a quel lutto famigliare che l'ha spezzata. Il figlio diciannovenne tossicodipendente di Mare, infatti, si è tolto la vita qualche anno prima lasciandole il nipotino da accudire e il tragico evento ha inferto uno strappo apparentemente impossibile da rimarginare, nell'animo della donna e della sua famiglia. La prima parte, concentrata sul tema crime, sembra un po' soffrire proprio la quantità di tempo dedicato all'approfondimento del personaggio di Mare. Il ritmo poliziesco che caratterizza la serie, con il tempo, tiene viva la trama e incalza in momenti esplosivi, come la scena dell'arresto della ragazza che lavora come cameriera nel ristorante di famiglia o dello squarcio horror del nascondiglio delle ragazze scomparse. Quando la vera identità del killer verrà svelata, il pubblico scoprirà che non sempre crimini di questo tipo sono dettati da sadismo o sete di violenza, ma spesso e volentieri all'origine dell'orrore vi sono il caso o le umane debolezze. Non rivelo tutta la trama crime perché merita di essere vista. Ci sono altri momenti più silenziosi che rievocano il passato di Mare, senza flashback troppo insistenti.

Omicidio a Easttown riesce a mandare avanti tutte le storie contemporaneamente, anche i tentativi di quella sentimentale tra Mare e lo scrittore, interpretato da Guy Peace, forse unicamente riempitiva nella vita della protagonista. Ogni personaggio introdotto, che viene nascosto dalla figura di Mare, ha una sua peculiarità, dalla madre di Mare che fornisce un tocco di comicità al collega Zabel che bilancia la coppia essendo sfacciato e idealista fino alla sua migliore amica Lori che mitiga il carattere aggressivo di Mare, i quali si rivelano nella sua vita un tassello fondamentale. Malgrado si tratti di una serie autoconclusiva non sarebbe questo il primo caso in cui si decida di estendere una storia già conclusa in seguito a un riscontro estremamente positivo (Big Little Lies). 
Una scrittura quasi perfetta, che non si perde in momenti di noia o confusione, ma punta ad un coinvolgimento emotivo. Sembra inutile negare la bravura di Kate Winslet, a questo punto, che porta sullo schermo una donna rigida, forte, cinica, apatica e reale, ma è doveroso far presente che per la stessa attrice è stata una delle esperienze più belle entrare nel mondo di Mare.