QUALCUNO DEVE MORIRE

 

Alguien tiene que morir è il titolo originale della miniserie spagnola, diretta da Manolo Caro (Perfetti Sconosciuti), uscita su Netflix ad ottobre, che consta di soli tre episodi. Già dal titolo la serie lascia immaginare la promessa di almeno una morte. Tensioni e segreti, morale e politica sono gli altri ingredienti che lasciano immaginare lo stile narrativo del prodotto televisivo. La serie è piuttosto cupa e l'accuratezza dell'ambientazione ricalca bene l'epoca di riferimento. Fotografia, musica e costumi sono i punti di forza di questa nuova miniserie.

La storia è ambientata negli anni '50 in una Spagna pienamente immersa nel clima di oppressione e rigore del regime franchista, in cui le apparenze e i legami famigliari giocano un ruolo fondamentale. Ogni famiglia di quel tempo risente di tutte le restrizioni dell'epoca: la libertà di espressione, la libertà di essere sé stessi. 
Il giovane Gabino, rampollo della famiglia Falcón, dopo dieci anni ritorna dal Messico accompagnato da un suo amico di nome Lazaro, un ballerino di danza classica con il quale ha già progettato di compiere un viaggio itinerante per l'Europa. Che ci sia o meno qualcosa tra i due, le voci ci mettono poco a circolare: gli amici di Gabino, i colleghi del padre e la famiglia stessa sono i primi a reagire malamente alla presunta omosessualità del giovane. Ogni personaggio accentua la propria reazione alla vicenda nel modo più esagerato possibile. In particolare il padre e la nonna, determinati a imporgli il matrimonio combinato con Cayetana Almansa (Ester Expósito), figlia di un partner d'affari del padre, sono conservatori come il resto della società gretta e patriarcale durante la dittatura di Franco. L'omosessualità, infatti, viene considerata alla stregua di una malattia contagiosa, tanto da imprigionare chiunque si macchi di tale peccato, e Gabino, colpevole solamente di essere rimasto fedele a sé stesso, diventa una "vergogna" per il padre che si ritrova a condannare tale condotta del figlio. Ma se da una parte Gabino incontra ostilità, dall’altro ha l'appoggio della madre e dell'amico Lazaro. Altri personaggi, però, vivono lo stesso dramma nell'ombra con la paura del pregiudizio: Alonso, il fratello di Cayetana, osserva con invidia e sofferenza il rapporto che Gabino ha con Lazaro. C'è rabbia nel ragazzo e non condivide la condotta di Gabino o, meglio, ne è forse innamorato. 
Le cose, però, non vanno meglio: sia Gabino che Lazaro vengono catturati e tenuti separati. Ecco che, però, Alonso decide di aiutare Gabino introducendo una pistola nella sua cella. Gabino ricorda che da bambino ha assistito all'omicidio del nonno da parte della nonna. Un delitto di cui anche Gregorio viene a sapere proprio nell'ultima parte dell'episodio, insieme alla relazione clandestina della moglie con Lazaro, scoperti da Cayetana in atteggiamenti intimi in un bosco. I due amanti riescono a fuggire ma qualcuno deve morire. Chi sarà? 


Rispetto alla lacunosa trama della storia, il ruolo della donna risulta molto più interessante nello sviluppo narrativo: Mina, donna sottomessa dal marito Gregorio, trova il coraggio di far sentire la propria voce per sostenere il figlio Gabino; la giovane capricciosa e vendicativa Cayetana, e Amparo, la matriarca che tiene le redini della famiglia e impone rigore. 
Padrona e schiava, allo stesso tempo, viene vista la donna.


Una miniserie godibile che mostra uno spaccato della Spagna degli anni '50, ma che manca di chiarezza, suspence e tensione. Dal trailer sembrerebbe un thriller dagli svolti drammatici, ma entrando dentro la storia non si sa bene se si tratta piuttosto di una vicenda drammatica con una sceneggiatura povera. La lentezza narrativa contraddistingue i primi due episodi, per poi arrivare al terzo con un finale precipitoso. Dall'altra parte la scrittura dei dialoghi lascia poco a desiderare come le interpretazioni dei personaggi che risultano spenti agli occhi dello spettatore. 
A dispetto del tema trattato e di una buona ricostruzione storica, c'è una teatralità eccessiva di fondo che si percepisce in ogni scena. Lo show si rivela, quindi, una soap opera simile Il Segreto piuttosto che un thriller d'epoca.