DIECI PICCOLI INDIANI


Nuovamente la BBC ci lascia prodotti di alta qualità e qui si tratta della miniserie adattata dal romanzo Dieci piccoli indiani della scrittrice inglese di gialli più famosa al mondo. Titolo originale della trasposizione televisiva del famoso libro di Agatha Christie è And then there where none. Sul canale britannico la miniserie è andata in onda in tre puntate, ma possiamo trovarla su Sky divisa in due puntate da 90 minuti. 

La trama è semplice, lineare e non si allontana dal libro. Anche la scrittura e il cast sono eccezionali - in particolare mi ha colpito molto Maeve Demordy - e contribuiscono a far appassionare il pubblico alle vicende. Nel mezzo tra le due grandi guerre del Novecento dieci personaggi sono ospiti in una casa su un'isola poco lontana dalla costa del Devon e dimenticata da tutti. Otto dei dieci personaggi approdano sull'isola e vengono accolti dai due domestici, Ethel e Thomas Rogers, rispettivamente cuoca e maggiordomo, che sono accusati di aver assassinato la loro vecchia e di cagionevole salute padrona di casa, Jennifer Brady. Gli altri personaggi sono: Vera Claythorne (Maeve Demordy), una giovane insegnante di ginnastica che ha dovuto abbandonare il suo ruolo di governante dopo la morte di un bambino che accudiva, Cyril Hamilton; Anthony Marston (Douglas Booth), un rampollo di una ricca famiglia inglese con un'irrefrenabile passione per le automobili ed accusato di aver investito ed ucciso due fratellini, John e Lucy Combes; il Generale John MacArthur (Sam Neill), veterano del primo conflitto mondiale, accusato di aver ucciso il giovane ufficiale, nonché amante della moglie, Arthur Richmond; Miss Emily Brent (Miranda Richardson), una donna bigotta che è stata accusata di aver portato al suicidio la giovane governante rimasta incinta, Beatrice Taylor; Justice Lawrence Wargrave (Charles Dance), un giudice da poco in pensione sospettato di aver condannato a morte ingiustamente Edward Seton ed aver assistito impassibile alla sua impiccagione; William Blore (Burn Gornman), un rozzo ex agente di polizia, che ha intrapreso la carriera di investigatore privato ed accusato di aver fatto condannare a morte James Stephen Landor con la sua falsa testimonianza; Philip Lombard (Aidan Turner), un ex capitano ed esploratore in crisi finanziaria, accusato di aver lasciato morire di fame 21 indigeni di una tribù africana; infine il Dr Edward Armstrong, medico chirurgo affermato, accusato di aver ucciso in sala operatoria la paziente Louisa Mary Clees perché ubriaco.


I dieci personaggi, sconosciuti fra loro, si ritrovano assieme sull'isola dopo esser stati contattati, ognuno per diversi motivi, da una coppia misteriosa che non si fa mai vedere, gli Owen. Dopo una prima cena in attesa della coppia, una voce proveniente da un grammofono elenca i nomi dei dieci presenti e le accuse a loro rivolte, dando inizio ad una carneficina che porta alla morte dei dieci, uno dopo l'altro ed in contesti diversi, ma ben studiati e riferiti ad una macabra filastrocca affissa in ogni camera dell'edificio. Sul centrotavola della sala da pranzo, inoltre, si trovano le statuine corrispondenti ai dieci indiani della filastrocca che fa così:

Dieci poveri negretti se ne andarono a mangiar:
uno fece indigestione, solo nove ne restar.
Nove poveri negretti fino a notte alta vegliar:
uno cadde addormentato, otto soli ne restar.
Otto poveri negretti se ne vanno a passeggiar:
uno, ahimè, è rimasto indietro, solo sette ne restar.
Sette poveri negretti legna andarono a spaccar:
un di lor s'infranse a mezzo, e sei soli ne restar.
I sei poveri negretti giocan con un alvear:
da una vespa uno fu punto, solo cinque ne restar.
Cinque poveri negretti un giudizio han da sbrigar:
un lo ferma il tribunale, quattro soli ne restar.
Quattro poveri negretti salpan verso l'alto mar:
uno un granchio se lo prende, e tre soli ne restar.
I tre poveri negretti allo zoo vollero andar:
uno l'orso ne abbrancò, e due soli ne restar.
I due poveri negretti stanno al sole per un po':
un si fuse come cera e uno solo ne restò.
Solo, il povero negretto in un bosco se ne andò:
ad un pino s'impiccò, e nessuno ne restò.


I sopravvissuti ci mettono poco a capire che man mano che le persone muoiono, spariscono anche le statuine sul tavolo da pranzo. In più, a causa di una tempesta, si ritrovano completamente isolati dal resto del mondo e costretti a rimanere a Soldier Island. Ci si chiede quindi: "uno di loro potrebbe essere l'assassino?".  Il prodotto televisivo sviluppa molto bene la psicologia dei personaggi, ma, direi, ancora di più il carattere inquietante dei luoghi, con i segreti nascosti e i fantasmi del loro passato. A nessuno più interessa chi sia l'assassino né quale sarà la sua prossima mossa, fatta eccezione ovviamente per i protagonisti, fino a capire finalmente chi si cela dietro i misfatti.

L'atmosfera thriller che riesce a tenere inchiodato lo spettatore fa da contorno ad una trama già nota. 
Il ritmo del primo episodio è un po' lento ma giusto per inquadrare il passato dei singoli personaggi, poi si fa più coinvolgente. Il contesto molto ristretto spinge i personaggi a mettersi l'uno contro l'altro facendo trapelare le loro emozioni più discordanti. Le perfette scenografie e la cura al dettaglio confermano la miniserie come un grande esempio di prodotto televisivo giallo.