La trama è semplice, lineare e non si
allontana dal libro. Anche la scrittura e il cast sono eccezionali - in
particolare mi ha colpito molto Maeve Demordy - e contribuiscono a far appassionare il
pubblico alle vicende. Nel mezzo tra le due grandi guerre del Novecento dieci
personaggi sono ospiti in una casa su un'isola poco lontana dalla costa del
Devon e dimenticata da tutti. Otto dei dieci personaggi approdano sull'isola e
vengono accolti dai due domestici, Ethel e Thomas Rogers, rispettivamente cuoca
e maggiordomo, che sono accusati di aver assassinato la loro vecchia e di
cagionevole salute padrona di casa, Jennifer Brady. Gli altri personaggi sono: Vera
Claythorne (Maeve Demordy), una giovane insegnante di ginnastica che ha dovuto abbandonare il
suo ruolo di governante dopo la morte di un bambino che accudiva, Cyril
Hamilton; Anthony Marston (Douglas Booth), un rampollo di una ricca famiglia inglese con
un'irrefrenabile passione per le automobili ed accusato di aver investito ed
ucciso due fratellini, John e Lucy Combes; il Generale John MacArthur (Sam
Neill), veterano del primo conflitto mondiale, accusato di aver ucciso il
giovane ufficiale, nonché amante della moglie, Arthur Richmond; Miss Emily
Brent (Miranda Richardson), una donna bigotta che è stata accusata di aver portato al suicidio la
giovane governante rimasta incinta, Beatrice Taylor; Justice Lawrence Wargrave (Charles Dance),
un giudice da poco in pensione sospettato di aver condannato a morte
ingiustamente Edward Seton ed aver assistito impassibile alla sua impiccagione;
William Blore (Burn Gornman), un rozzo ex agente di polizia, che ha intrapreso la carriera di
investigatore privato ed accusato di
aver fatto condannare a morte James Stephen Landor con la sua falsa
testimonianza; Philip Lombard (Aidan Turner), un ex capitano ed esploratore in crisi
finanziaria, accusato di aver lasciato morire di fame 21 indigeni di una tribù
africana; infine il Dr Edward Armstrong, medico chirurgo affermato,
accusato di aver ucciso in sala operatoria la paziente Louisa Mary Clees perché
ubriaco.
Dieci poveri negretti se ne
andarono a mangiar:
uno fece indigestione, solo nove ne restar.
Nove poveri negretti fino a notte alta vegliar:
uno cadde addormentato, otto soli ne restar.
Otto poveri negretti se ne vanno a passeggiar:
uno, ahimè, è rimasto indietro, solo sette ne restar.
Sette poveri negretti legna andarono a spaccar:
un di lor s'infranse a mezzo, e sei soli ne restar.
I sei poveri negretti giocan con un alvear:
da una vespa uno fu punto, solo cinque ne restar.
Cinque poveri negretti un giudizio han da sbrigar:
un lo ferma il tribunale, quattro soli ne restar.
Quattro poveri negretti salpan verso l'alto mar:
uno un granchio se lo prende, e tre soli ne restar.
I tre poveri negretti allo zoo vollero andar:
uno l'orso ne abbrancò, e due soli ne restar.
I due poveri negretti stanno al sole per un po':
un si fuse come cera e uno solo ne restò.
Solo, il povero negretto in un bosco se ne andò:
ad un pino s'impiccò, e nessuno ne restò.
L'atmosfera thriller che riesce a
tenere inchiodato lo spettatore fa da contorno ad una trama già nota.
Il ritmo
del primo episodio è un po' lento ma giusto per inquadrare il passato dei
singoli personaggi, poi si fa più coinvolgente. Il contesto molto ristretto
spinge i personaggi a mettersi l'uno contro l'altro facendo trapelare le loro
emozioni più discordanti. Le perfette scenografie e la cura al dettaglio
confermano la miniserie come un grande esempio di prodotto televisivo giallo.