Torno a parlare di Peaky Blinders perché ogni tanto la nostalgia si sente. Dopo diverso tempo, così, decido anche di aggiornare questa rubrica.
Con gli anni Peaky Blinders si è fatta conoscere e si è fatta amare da un pubblico ristretto, ma non è stata apprezzata da tutti per diversi motivi. Non sto scrivendo per dire i motivi per cui non ha convinto (sul serio perché non piace?), ma cercare di convincere chi ancora non l'ha fatto a vederla.
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Ambientata in una povera Birmingham nel primo dopoguerra, la serie si focalizza sulla famiglia Shelby, che, servendosi spesso della violenza, esercita il suo potere nella città. I Peaky Blinders sono famosi per le lamette poste nei loro cappelli che vengono usate come armi.
1) Cillian Murphy
Il protagonista Thomas Shelby è interpretato dall'attore irlandese Cillian Murphy, famoso per diversi film al cinema. Come sappiamo Tommy è un antieroe pieno di carisma, calmo e controllato, che fa uso della sua intelligenza e furbizia nelle situazioni caotiche. L'attore riesce ad interpretare divinamente tutte le sue emozioni dal tormento proveniente dal passato fino alla sua pericolosità. Con i suoi occhi chiarissimi, il suo sguardo violento ma perso, Cillian Murphy racconta l'animo tormentato e disilluso di Thomas Shelby. Ma Tommy lo amiamo anche perché è un capofamiglia che riesce a tenere uniti tutti i suoi parenti esercitando in loro il potere e chiedendogli di credere negli stessi ideali con la medesima ambizione.
2) I fratelli Shelby
Non solo Tommy. Tutti i membri della famiglia Shelby, in particolare i suoi fratelli, sono ben caratterizzati e fondamentali per il progresso della serie. Per questo anche i suoi fidati fratelli Arthur e John andrebbero menzionati. Sfaccettati, forti, con una moralità propria e con le idee chiare: così ci appaiono.
Arthur, il primogenito degli Shelby, è istintivo, violento, fuori di testa e considerato il braccio destro di Thomas. Il bello di Arthur è che lui capisce che non avrebbe mai potuto essere il capo e che quindi quello più scaltro è proprio Tommy tra i due. Arthur sa ammettere il proprio limite, ma allo stesso tempo ne soffre.
John, il più giovane, ha un viso da bambino e poi scopriamo che a vent'anni ha ammazzato centonovanta persone tra Birmingham e il fronte. All'apparenza sembra il più buono, ma ha sangue freddo, caratteristica che lo rende molto più simile a Tommy che ad Arthur. Lo amiamo fin dai primi minuti: costretto a sposare Esme Lee per porre fine alla famiglia zingara rivale, è un ragazzo pronto al sacrificio, ma reagisce e discute con il fratello quando viene costretto ad uccidere la propria maestra di scuola. Tra tutti e tre emerge una forte differenza caratteriale per quanto possano essere simili più all'uno o all'altro. Ed è proprio Thomas a dover mettere a posto le cose e a tenerli uniti. Dopo la disastrosa partenza per il fronte, ogni membro degli Shelby ha lo sguardo spento di chi ne ha viste troppe.
3) Personaggi femminili
Peaky Blinders, si sa, non spicca per i suoi personaggi femminili, ma i pochi presenti hanno un ruolo ben preciso nella serie tv. Prima fra tutti la zia Polly che vince a mani basse. Donna intelligente e decisa, che si è occupata degli affari nel periodo in cui gli uomini di famiglia erano in guerra. Polly è una donna fragile e forte, che si è sposata da giovane e ha visto portarsi via i suoi due figli, così si è costruita una corazza davanti a sé per difendersi dalla vita. Ha dovuto sconfiggere tante volte i mostri del suo passato e con il tempo è diventata proprio lei la colonna portante degli Shelby: matriarca della famiglia e tesoriera dei Peaky Blinders, esegue gli ordini di Tommy ma riesce a non fargli perdere la ragionevolezza e il buon senso.
Ultima tra gli Shelby c'è Ada, l'unica donna tra quattro fratelli maschi, ma non per questo meno importante. All'inizio fragile e romantica e sempre in pena per i suoi fratelli, poi con il passare degli anni anche lei entra negli affari di famiglia, accettando a malincuore la natura dei suoi fratelli.
Un'altra donna che figura tra i personaggi principali è Grace Burgess (poi Shelby), la nuova barista del bar di fiducia degli Shelby. Arrivata in città in circostanze misteriose, farà perdere la testa al secondogenito. Grace è un personaggio dolce ed etereo, che aveva un ruolo molto interessante nella prima stagione, ma successivamente purtroppo è andato via oscurando. Certo di fronte a Thomas qualsiasi personaggio viene oscurato, a maggior ragione quelli femminili ma, a differenza di Polly o Ada, il fatto che ci fosse o no era la stessa cosa perché non dava più sviluppo alla storia. Per questo Steven Knight ha deciso di farla fuori spezzando i cuori a milioni di fan.
4) Alfie Solomon
Uno dei personaggi secondari meglio descritti è senza dubbio Alfie Solomon, gangster londinese di spicco nella comunità ebraica che fa la sua comparsa nella seconda stagione. Interpretato da un magistrale Tom Hardy, Alfie è un alleato/rivale di Tommy Shelby. Così diversi, ma simili: entrambi fanno parte di una minoranza bistrattata nel Regno Unito - quella ebraica e quella zingara - entrambi veterani della prima guerra mondiale ed entrambi leader di famiglie criminali abili nell'unire strategia ed istinto. Gretto, intelligente, intimidatorio e scaltro quanto Thomas che, però, non riesce a prevedere le sue mosse.
5) Il capovolgimento dei ruoli e dei valori
Come tutti gli antieroi da rispettare nelle serie criminali, anche in Peaky Blinders troviamo da una parte il bene e dall'altra il male. Questa serie tv, però, non sempre segue le regole del gioco perché mano a mano che andiamo avanti con gli episodi scopriamo personaggi complessi, tormentati e con un passato con cui dover per forza sopravvivere, quindi non sempre i cattivi sono davvero cattivi. Nella serie ci sono cattivi molto più cattivi degli Shelby, questo non per giustificare i crimini da loro commessi, ma per farci capire che c'è sempre altro oltre la mera cattiveria. E Peaky Blinders, come altre serie criminali, ci insegna sempre di non guardare solo all'apparenza perché in fondo a quell'animo di Thomas Shelby si nasconde un ragazzo pieno di insicurezze e tormenti.
6) La colonna sonora e le musiche
Le musiche sono l'aspetto più particolare in Peaky Blinders, le quali scandiscono i momenti più tesi e drammatici. È presente una colonna sonora all'altezza, di rara bellezza, che si compone di musiche rock e realizzata da Nick Cave. Appena la si ascolta, Red Right Hand regala subito quell'atmosfera noir che aiuta a calarsi nella realtà di Birmingham. Ogni frase, ogni parola del testo sembra essere scritta proprio per i gangster più temuti di Small Heath e, quando la tonalità sale, mostrandoci il titolo della serie tv sullo schermo, ci caliamo proprio in quello che è il mondo di Peaky Blinders. Come puoi non innamorartene.
7) L'ambientazione e l'attenzione ai dettagli
Possiamo notare fin dalle primissime inquadrature una meravigliosa fotografia che riesce a rendere perfette alcune scene dai colori scuri da cui veniamo subito catturati. Inoltre il contesto storico riesce a far apprezzare il paesaggio grigio della Birmingham degli anni '20. Una città gelida e industrializzata con le torri delle fabbriche che si stagliano sul cielo perennemente plumbeo, vicoli stretti, strade fangose, locali promiscui e fumosi. Povertà, proibizionismo, misure sempre più restringenti per le classi povere e gang criminali che si fanno la guerra.
In pratica scenografia, fotografia e costumi sono ricercati nei minimi dettagli: la sigaretta sempre accesa di Tommy, il whiskey, il look dei Peaky Blinders con abiti curati anni '20 e coppola in testa su cranio rasato, e mitragliatrice sotto braccio.
8) La ricostruzione storica
Come già detto, Peaky Blinders è piena di dettagli e si basa molto sui diversi aspetti dell'epoca storica. Quindi molto importante è la contestualizzazione: non si limita a collocare la trama in un luogo e un tempo dati ma la compenetra con la realtà dell'epoca e la intreccia con la politica inglese (e irlandese) degli anni venti. Abbiamo, infatti, l'IRA, la storia dei reduci di guerra, una parte dedicata agli scioperi e al diffondersi del comunismo, ma anche le rivendicazioni delle suffragette.
9) La sceneggiatura
Accanto alla regia e alla fotografia, non possiamo dimenticarci la parte più importante della serie tv, che riesce comunque ad essere abbastanza ben scritta. La sceneggiatura si compone di dialoghi brillanti che ti catapultano nel vivo delle vicende, battute di qualità che ti rimangono impresse nella mente e una storia elegante e per niente banale.
10) L'adrenalina
Mentre la prima parte delle stagioni si caratterizza per i toni molto lenti, si arriva agli ultimi episodi in cui la tensione comincia a salire fino ad esplodere nella puntata finale. Ogni episodio è comunque contraddistinto da scene adrenaliniche, fatte di violenza, pugni e scazzottate, quindi difficilmente ci si può annoiare.
E di fronte a tutti questi elementi, così ingegnosamente perfetti, sembra di aver ancora bisogno di raccontare, di scrivere la bellezza di questa serie tv, perché non ne avremo mai abbastanza di Peaky Blinders.