Nell'estate 2018 Insatiable è approdata con una decina di episodi su Netflix. Racconta la storia di una adolescente, Patty, vittima di bullismo perché grassa. Questo fatto la porta ad essere una ragazza sola e insoddisfatta. Incuriosita per la tematica, mi aspettavo tutt'altro. L'ho iniziata a vedere dopo aver visto il trailer, non pensando minimamente che si trattasse di una dark comedy. Il genere non mi piace, quindi è stato difficile amare la serie, nonostante usi una sottile ironia per criticare la società odierna. Per questo motivo non possiamo far altro che aspettarci che i delicati temi presi in considerazione vengano trattati all'estremo. Situazioni trash a parte, penso che abbia avuto modo di scherzare in maniera intelligente su diversi problemi. Non l'ho apprezzata, non ho amato molto la sottile ironia, né come diversi problemi vengano affrontati. Certo, il genere non richiede di affrontare i problemi sociali, anzi li vuole esorcizzare con l'autoironia. In ogni caso incontriamo personaggi abbastanza stereotipati e senza alcuno spessore, che non mostrano nulla di vero: hanno contribuito ad una trama alquanto misera, portando lo show a subire una petizione per bloccarlo da parte del pubblico che l'ha aspramente criticata fin da subito. Dopo due stagioni il pubblico è stato ascoltato e la serie è stata cancellata.
In sostanza Patty, mediante una dieta liquida, diventa magra dopo settimane passate in ospedale, a causa di una mandibola rotta. Infatti Patty ha provato a reagire ad un barbone che l'aveva derisa per il suo peso e così ha ricevuto un bel pugno in faccia. Altro non ci è dato sapere su come abbia controllato il suo disturbo alimentare. Fin qui tutto bene. Più o meno.
Bob Armstrong è un avvocato e mentore per i concorsi di bellezza che perde la sua reputazione perché falsamente accusato di aver molestato una ragazza.
Nel primo episodio vediamo le storie dei due protagonisti in parallelo fino ad incontrarsi e, durante il corso della stagione, vediamo come essi affronteranno diversi problemi personali. Le vite dei due protagonisti si incrociano quando Bob difende Patty al processo contro il barbone che l'ha portata in ospedale e, successivamente, le propone di partecipare ad un concorso di bellezza. Patty, dopo non molti tentennamenti, ovviamente accetta perché ora è bella, magra e potrebbe avere tutto ciò che non aveva prima. Che brutto messaggio, penseremo tutti. In realtà Patty non dice di essere bella, ma semplicemente scopre il potere di essere magra e comincia a gareggiare come reginetta di bellezza per vendicarsi del bullismo subito.
Insatiable racconta in maniera diversa una storia sul bullismo e le sue conseguenze, senza grosse pretese, ma che purtroppo perde il controllo della tematica, cadendo nel ridicolo. Vuole raccontare il disturbo di Patty e forse anche altri problemi della società, ma si sofferma sullo strato superficiale. Il passato di Patty ci fa riflettere: la madre, un completo disastro, da sempre alcolizzata, ha concepito sua figlia mentre era svenuta dopo una sbornia tanto da non ricordare chi sia il padre; per non parlare del bullismo subito nel corso degli anni precedenti.
L'idea di vendetta di Patty inizialmente risulta geniale poiché nasce dal momento in cui la ragazza perde peso, si fa più bella e si mette in tiro, attirando l'attenzione di molte persone che prima non l'avevano notata affatto. Questa idea di vendetta, però, spesso viene dimenticata, per dare spazio alla superficialità e all'idea di bellezza esteriore. L'apparenza è tutto ciò che ci mostra Patty che, grazie alla sua trasformazione, sembra aver risolto tutti i suoi problemi: conquista il ragazzo dei suoi sogni, partecipa ai concorsi di bellezza e non è più bullizzata. Si potrebbe pensare che il messaggio sia questo, ma non è il centro. Giocando sul tipico stereotipo del brutto anatroccolo trasformato in cigno, Patty nasconde una parte oscura dentro di sé.
Chiaro, è una serie che non ha nulla a che vedere con il dramma e la psicologia: qui vediamo personaggi che agiscono, fregandosene dei precedenti errori. Non crescono e non vogliono cambiare. Sembrano intrappolati senza una via di salvezza, ma se guardiamo bene ci accorgiamo che sono gli stessi protagonisti che non vogliono imparare mai dai propri errori. Bob rifiuta la sua bisessualità fino a quando deve fare i conti con Bob Barnard; peccato che però si accorge di amare allo stesso modo sia Bob che sua moglie Coralee. Riscopritosi innamorato del suo peggior nemico, che fino a pochi episodi prima insultava pesantemente, si ritrova in una assurda situazione di poliamore.
Patty, invece, non capisce mai quando fa male verbalmente ad una persona, nonostante quello che ha già passato e ha subito sulla sua pelle. Patty è cattiva e l'avrei voluta vedere ancora più cattiva se non avessero cancellato la serie.
È, così, tutto un susseguirsi dei loro atteggiamenti sbagliati che portano problemi su problemi da risolvere. Si creano delle situazioni nelle quali, pur di uscirne puliti, combinano altri guai.
A volte, però, l'assurda comicità, spesso esagerata, contrasta con i valori che si cerca di ritrovare nello show. Questi valori non esistono perché purtroppo si pensa che la serie li debba dare quando non è così. Quello che si pensa che voglia emergere, episodio dopo episodio, è che magro è bello, ma ciò che ci fa riflettere, in realtà, è che non conta la bellezza esteriore se non sei anche bella dentro. Il problema di Patty non è l'essere magra, ma l'essere una cattiva persona e ci riesce benissimo. I chili di meno non hanno cancellato tutto il dolore che c'è in lei.
La seconda stagione si è aperta con maggiori spunti di riflessione, prendendo una svolta crime. Mettendo la protagonista di fronte ad alcune situazioni limite (l'occultamento di cadaveri), diciamo che la serie cattura maggiormente l'attenzione dello spettatore. I primi episodi, con l'apertura del killer delle miss, risultano quasi avvincenti. Purtroppo il ritmo non si riesce a tenere alto per tutta la serie e l'aspetto crime comincia a vacillare. Patty comincia a collezionare un numero sempre più alto di omicidi e riesce sempre a farla franca. L'unica persona che potrebbe mettere insieme i pezzi è Nonnie, la sua migliore amica investigatrice, ma la serie non ha voluto valorizzare questo elemento e si viene a scoprire la verità solo alla fine, mancando di quel pizzico investigativo.
Comunque Patty diventa più consapevole delle proprie azioni e lo stesso rapporto con il cibo viene affrontato in maniera più incisiva, delineando un disturbo psicologico di fondo. D'altronde Patty è dimagrita ma non è guarita del suo male. Interessante è vedere le scene in cui la ragazza si abbuffa a causa dei suoi problemi e i diversi sensi di colpa.
Pur affrontando un problema attuale e apprezzandone il tentativo di ripresa, Insatiable rimane comunque una serie che usa la scusa del disordine alimentare per parlare di tutt'altro e giustificare una mediocre trama che diventa a tratti noiosa. Vorrebbe essere una commedia ironica e allo stesso tempo intelligente, ma sono rimasta basita di fronte ad alcune battute sul fat-shaming, e non strappa una risata nemmeno di fronte a quelle sugli omosessuali e disabili. Avranno avuto le loro buone ragioni per farci vedere una finta disabile che prende in giro i disabili e che poi diventa davvero disabile, ma se volevano prendere in giro la società non ci sono riusciti. Forse ci aspettavamo tutti altro e non siamo riusciti a cogliere l'ironia, di sicuro non l'abbiamo apprezzata fino in fondo.
Il politicamente scorretto non viene sfruttato e la serie non insegna nulla. Probabilmente non vuole farlo, ma se voleva puntare sull'ironia nei confronti della società non c'è riuscita pienamente.
Ci vuole raccontare una fame "insaziabile", il vuoto dell'anima di ogni essere umano, ma qui l'unico vuoto che vedo è nella sceneggiatura.