Prima figlia nata libera sul suolo americano da genitori
schiavi, rimase orfana a sette anni, si sposò a 14 ed ebbe una figlia a 15; rimasta
vedova a 20 anni, per racimolare il denaro sufficiente a provvedere alla
sopravvivenza sua e della figlia Lelia, fa un lavoro che detesta. Le pessime
condizioni di vita e di igiene le fanno cadere i capelli. Un giorno, dopo
l'ennesima lite con l'attuale marito, si presenta alla sua porta una
donna: Addie Monroe. Quest'ultima la consola con l'intento di
venderle il suo miracoloso prodotto per capelli attraverso il quale riesce
a porne rimedio. Le due iniziano un rapporto di amicizia e
stipulano un accordo: Sarah lava i suoi panni e Addie le cura i
capelli. In poco tempo il prodotto di Addie si rivela miracoloso e Sarah
comincia a riacquistare fiducia in se stessa, risposandosi anche con un altro
uomo, C.J. Walker. Sarah cercherà di proporsi ad Addie come venditrice dei suoi
prodotti, dando però origine ad un odio duro e vendicativo da parte della
parrucchiera. Sarah, convinta di poter diventare una buona venditrice di
prodotti di bellezza, cacciata dalla mulatta Addie non ritenuta idonea come
venditrice, si ingegna e sperimenta fino a giungere alla creazione di una
nuova crema.
Una donna di colore che crea dal nulla un'attività
per favorire l'emancipazione delle sue "sorelle" è un unicum nella storia. E in
questa storia i capelli sono un modo per affermare non solo la loro
bellezza, ma anche la loro uguaglianza con le donne bianche. Madame C.J. ha
cercato investitori, clienti e collaboratrici e lo ha fatto in prima
persona. Si è fatta strada in ambienti fortemente maschili cercando
di far conoscere le sue idee e dimostrare che erano valide, esattamente come
quelle di un uomo.
Un elemento a favore, oltre alla recitazione della
protagonista, sono la cura e l'attenzione degli ambienti e dei costumi. Durante
i quattro episodi che compongono la serie, però, vediamo al centro unicamente
Sarah affrontare con risolutezza la spietata concorrenza femminile – incarnata
dalla rivale Addie Monroe - con un sogno in apparenza troppo grande in un'epoca
dove era presente il maschilismo e soprattutto il razzismo.
I temi sono
molteplici ed interessanti, ma non sono abbastanza sviluppati, concentrandosi piuttosto
su una trama un po' frettolosa sulla vita della donna. In particolare Sarah ci
viene mostrata come un'imprenditrice determinata a tutti i costi a far avverare
i suoi sogni esprimendo soprattutto i suoi sentimenti di rabbia e dolore. Non
sempre, per questo, ci si riconosce nel personaggio, soprattutto perché
conosciamo poco di lei. Inutile dire che la protagonista è lei, nonostante non
c'è dato sapere la sua vita precedente alla storia né la sua intimità, e i
personaggi secondari come il marito C.J. Walker e la figlia Lelia sono solo di
contorno. Insomma viene dato poco spessore ai personaggi e alle loro
interazioni; sono presenti molti cliché nel tentativo di raccontare una storia
che smuova le coscienze e che dia speranza alle donne. I presupposti c'erano
tutti ma gestiti non benissimo, soprattutto perché dal raccontare il sogno
americano si è arrivati a descrivere una donna senz'anima. Forse serviva solo
un po' più di coraggio.