BABY


La serie Netflix, ormai terminata con la sua ultima stagione uscita pochi giorni fa, racconta un fatto di cronaca realmente accaduto, ovvero lo scandalo sulla prostituzione minorile, al quale Baby si ispira liberamente: nel 2014 i magistrati italiani scoprirono che alcune minorenni dei Parioli erano coinvolte in un giro di circa ottanta clienti ai quali si concedevano sessualmente in cambio di denaro. Gli uomini coinvolti dissero all'epoca che non avevano idea circa l'età delle giovani, ma un particolare sconcertante fu soprattutto la posizione quasi consenziente che le madri di alcune delle ragazze avevano. Esse - si capirà dai giornali - lo facevano non per la mancanza di denaro, ma per la noia e il desiderio di alcuni articoli di lusso. 

Nei Parioli c'è una scuola privata d'élite, l'Istituto Collodi, con allievi in uniforme e istruzione di qualità. Si sa che il quartiere Parioli è uno dei più prestigiosi di Roma e, come dice la protagonista Chiara (Benedetta Porcaroli), chi ha una vita apparentemente perfetta ha disperatamente bisogno di un segreto. Una doppia vita, insomma. Ed è così che conosce Ludovica (Alice Pagani), ragazza ribelle e affamata di esperienze, che trova un po' di conforto partecipando a feste notturne a base di superalcolici nel club del barista Saverio, il quale si scoprirà essere in alcuni loschi affari. 
I compagni di scuola considerano Ludovica una poco di buono da quando Brando (Mirko Trovato) ha filmato la ragazza durante un atto di sesso orale e ora il video sta facendo il giro in tutta la scuola. Stessa cosa succederà a Chiara quando si saprà che è andata a letto con il ragazzo di un'altra, che poi è anche il fratello della sua migliore amica Camilla. Fabio (Brando Pacitto), figlio unico del severo direttore scolastico, che nasconde da molto tempo la sua omosessualità, sarà uno dei pochi che difenderà le due ragazze e diventerà loro amico. Damiano (Riccardo Mandolini), figlio di un ambasciatore arabo, si inserisce nella classe nel mezzo dell'anno scolastico dopo la morte della madre, prendendo in mano il traffico di droga della scuola. 
Come serie giovanili che si comandano, Instagram e Whatsapp fanno da contorno. 
I genitori di tutto il gruppo dei ragazzi non sono modelli affidabili e allora si cerca, al di fuori della famiglia, al di fuori della scuola, di trasgredire e trovare un senso della propria esistenza. Uscire dagli schemi, fuggire, divertirsi, liberarsi fa parte di quel mondo degli adolescenti che tutti abbiamo attraversato. Chiara, nel ruolo della ragazza acqua e sapone, ci fa comprendere bene quanto le possano essere stretti i panni della brava ragazza. Ludovica è provocante quanto basta per indossare le caratteristiche della ragazza ribelle. E da qui che ben presto le due ragazze entrano nel giro di prostituzione che gestiva Saverio. Chiara e Ludo dimostrano di essere indispensabili l'una per l'altra, complementari nelle loro diversità.

Se nella prima stagione Ludovica sembrava la parte dominante nel rapporto con Chiara, nella seconda stagione cambiano un po' di cose. Alle prese con una madre che si gira dall'altra parte dopo aver scoperto il segreto della figlia, Ludo mostra tutta la sua fragilità e tenta più volte di salvare l'amica da quel mondo che le sta divorando. Nelle loro incertezze e diversi punti di vista continuano quella doppia vita fatta di bugie ed è la stessa Chiara a convincere l'amica dubbiosa a proseguire con quel "lavoro". Il giro di baby squillo s'intensifica quando - prima da sole - passa nelle mani di Fiore (Giuseppe Maggio), uno scagnozzo di Saverio ed un ex di Ludovica nella prima stagione, con cui avrà poi un nuovo avvicinamento. Iniziato per gioco, le ragazze si trovano risucchiate in un mondo che sembra piacergli e che, stranamente, non si sono trovate costrette. È proprio in alcuni momenti che non si riesce a capire bene se Chiara, costretta a vivere in un mondo familiare sempre più fittizio, stia recitando un ruolo o le piace davvero quello che fa. 
Una delle storyline più interessanti è quella di Brando che subisce un lento cambiamento da tipico bad boy a ragazzo fragile, mostrando il suo lato più intimo e personale in stretta relazione con la figura di Fabio. Qui entra in gioco la famiglia che nega lo sviluppo della persona, aggiungendosi ad una società che discrimina l'omosessualità, non accettata dai genitori di Brando, e confermerà di non essere pronta tantomeno a guardare di buon occhio Fabio, gay dichiarato. 
Nel frattempo Damiano continua a vivere la sua storia con Chiara, fatta di non detti, non solo per il grande segreto di Chiara, ma anche per il giro di droga di Fiore in cui ha coinvolto il ragazzo. Damiano riesce ad essere sé stesso solo con Natalia, una prostituta del club, anch'essa manipolata da Fiore.


Arriviamo alla stagione conclusiva, dove ci verrà finalmente svelato, in un discorso della protagonista, che tutti sono responsabili. Quando la verità sulle loro vite segrete verrà a galla, le due ragazze sono messe alle strette. Ludovica, già decisa ad abbandonare quella vita, si renderà conto che l'amica non è pronta e, non riuscendo a fidarsi più di nessuno, piano piano troverà da sola la forza per affrontare la maturità. L'ultima è la puntata più coinvolgente, in cui tutti i nodi vengono al pettine, la verità viene a galla e si decidono le sorti dei protagonisti in via processuale. 
Nella terza stagione, quindi, la storia diventa più audace cercando di delineare più approfonditamente il profilo psicologico delle due protagoniste. Capiamo che non sono le borse griffate ad attrarre le ragazze e capiamo anche che Chiara, a differenza dell'amica, non è vittima. Se prima era tutto un gioco per entrambe, poi le ragazze hanno fatto le loro scelte, trovandosi coinvolte nei loschi affari di Fiore. 
Chiara ha dimostrato che quel gioco le piaceva, confermando di essere la ragazza diversa da quella che abbiamo conosciuto all'inizio del primo episodio. Ludo, invece, si mostra ancora più fragile di prima: toccanti sono le scene con la madre, interpretata da una Isabella Ferrari molto convincente nel ruolo del genitore sbandato ma che poi si rivela pronta ad assumersi le proprie responsabilità, al contrario della famiglia di Chiara decisa ad insabbiare tutto. Di fronte alle loro colpe, c'è chi è pronto a capire i propri errori e confessarli. Le ragazze, quindi, non sono più sole, ma allo stesso tempo ce la fanno autonomamente senza farsi più del male a vicenda. Una crescita che attraverseranno nel corso degli episodi, una crescita per la stessa serie che si mostra più matura limando certi difetti di scrittura. 

I dialoghi e la sceneggiatura, spesso piena di buchi, non risultano pienamente sufficienti, anche se poi migliorano con il passare delle stagioni. Presentato come teen drama ispirato a fatti veri, si dimostra soltanto un teen drama abbastanza patinato, amaro e sentimentale, forse troppo. A vederlo ricorda un po' i libri di Moccia. I giovani con i loro sedici anni sono oppressi, infelici, e privi di passione ed entusiasmo. Devo dire, una società giovanile rappresentata molto bene, soprattutto mediante gli schermi social visualizzati agli occhi dello spettatore. Per essere una serie sulle baby squillo è molto pudica; sembrerebbe che ricalchi serie come Skam Élite, le quali apparivano decisamente più ammiccanti e trasgressive. In ogni caso sei episodi a stagione sono veloci da vedere e non portano via tanto tempo.