Nate da un'idea di Stefano Accorsi, le tre stagioni parlano dei primi anni Novanta in cui tutto è cambiato, di quegli anni che abbiamo vissuto. Essendo nata proprio in quegli anni, non posso avere grandi ricordi dell'epoca, ma la serie ha voluto fare un quadro a livello storico e politico che non conoscevo. Premetto che non amo serie di questo genere, ne ho viste di genere crime, di violenza e simili, però fin da subito ho capito che fosse un prodotto completamente diverso. La qualità si vede e non a caso Sky trasmette solo prodotti che la Rai o Mediaset non trasmetterebbero mai. Ciò dimostra che anche la tv italiana, finalmente, ha il coraggio di parlare di periodi storici che per lungo tempo sono stati un tabù.
La trilogia, che comprende appunto 1992, 1993 e 1994, uscite rispettivamente nel 2015, nel 2017 e nel 2019, è di genere storico e racconta, in maniera fedele ma romanzata, come l'Italia è cambiata sotto il punto di vista politico e come tuttora non è cambiato niente.
1992 racconta gli anni di Tangentopoli, l'entrata in politica di Berlusconi, le stragi di mafia, che fanno da contorno ad altre piccole storie che si inseriscono nel periodo della storia italiana. Non si può dire che manchi una buona ricostruzione del contesto storico, ma a contribuire c'è anche molta televisione di quell'epoca, come Casa Vianello. 1993 continua a raccontare l'ascesa politica di Berlusconi, le alleanze e il culmine della televisione italiana. 1994 si distingue dalle precedenti per ambizioni molto maggiori e capacità di sperimentare toni e soluzioni di scrittura fino a quel momento inusuali nella televisione seriale italiana. Trasmessa e prodotta da Sky, ho visto ogni stagione poco dopo la messa in onda e ho terminato proprio qualche giorno fa 1994.
I punti di forza si trovano inevitabilmente nella sceneggiatura, a volte un po' confusa, ma di enorme spessore, e nella caratterizzazione e interpretazione dei personaggi (ironia a parte per Tea Falco, per la quale abbiamo dovuto mettere i sottotitoli per capire le sue battute nella prima stagione). Gli altri personaggi principali, che a volte rischiano di essere troppo stereotipati e prevedibili, vengono interpretati da Stefano Accorsi, Guido Caprino e Miriam Leone.
Una serie pensata molto bene che mischia realtà e finzione, legando tra loro inizialmente sei personaggi comuni per sei storie diverse ai personaggi reali di quel tempo. Così abbiamo Di Pietro, Berlusconi, Craxi, Dell'Utri, D'Alema ecc. Ma abbiamo anche Leonardo Notte, Pietro Bosco, Veronica Castello, Bibi Mainaghi, Luca Pastore e Rocco Venturi.
In contrapposizione alla giustizia, ci sono la pubblicità, lo spettacolo, la politica: i tre anni che hanno cambiato il rapporto tra questi tre mondi prima separati sono raccontati dai tre personaggi principali che li rappresentano, ovvero Leonardo Notte (Stefano Accorsi), Veronica Castello (Miriam Leone) e Pietro Bosco (Guido Caprino).
Leonardo Notte è un pubblicitario di successo per PublItalia '80 dal passato oscuro che torna a tormentarlo proprio quando la sua carriera ha una svolta nel 1992; cinico e freddo donnaiolo, ha un compito importante da parte di Dell'Utri: trovare un nuovo potenziale leader dell'ala moderata che possa opporsi alle sinistre a seguito dello scandalo di Tangentopoli. Dopo diverse ricerche, intuisce che il futuro del paese può essere rappresentato solo da Silvio Berlusconi. Intanto sua figlia che non vede da anni piomba nella sua vita, ma Leo ha un problema più grande da risolvere: un ricattatore, di nome Rocco Venturi (Alessandro Roja), comincia a minacciarlo in merito al suo passato.
Pietro Bosco è un ex militare congedato con disonore che diventa noto per aver aggredito dei criminali extracomunitari e a cui viene offerta l'opportunità di entrare in Parlamento nelle file della Lega Nord, guidata da Umberto Bossi. A una festa incontra Veronica Castello, una showgirl che lavora in una piccola emittente televisiva milanese, decisa a diventare una celebrità, anche a costo di vendere il proprio corpo.
Leonardo Notte è un pubblicitario di successo per PublItalia '80 dal passato oscuro che torna a tormentarlo proprio quando la sua carriera ha una svolta nel 1992; cinico e freddo donnaiolo, ha un compito importante da parte di Dell'Utri: trovare un nuovo potenziale leader dell'ala moderata che possa opporsi alle sinistre a seguito dello scandalo di Tangentopoli. Dopo diverse ricerche, intuisce che il futuro del paese può essere rappresentato solo da Silvio Berlusconi. Intanto sua figlia che non vede da anni piomba nella sua vita, ma Leo ha un problema più grande da risolvere: un ricattatore, di nome Rocco Venturi (Alessandro Roja), comincia a minacciarlo in merito al suo passato.
Pietro Bosco è un ex militare congedato con disonore che diventa noto per aver aggredito dei criminali extracomunitari e a cui viene offerta l'opportunità di entrare in Parlamento nelle file della Lega Nord, guidata da Umberto Bossi. A una festa incontra Veronica Castello, una showgirl che lavora in una piccola emittente televisiva milanese, decisa a diventare una celebrità, anche a costo di vendere il proprio corpo.
Veronica, legata per un breve periodo a Leonardo, è anche l'amante di Michele Mainaghi, ricco e potente imprenditore della sanità, che, colpito dall'inchiesta Mani Pulite, si suicida. Pietro, grazie a un deputato democristiano coinvolto nell'inchiesta Mani Pulite, riesce ad ottenere per Veronica il posto di co-conduttrice a Scommettiamo che...?. Ogni favore ha il suo prezzo e così iniziano i guai per Pietro. Intorno a loro si muove il grande cambiamento italiano, si conoscono i personaggi più noti della vera politica e del vero spettacolo e arrivano loro stessi a confondere nelle loro vite i limiti tra questi mondi.
Bibi Mainaghi (Tea Falco) è la figlia ribelle di Michele Mainaghi ed è considerata la pecora nera della famiglia, poiché conduce una vita sregolata tra rave party e consumi di droga. Dopo il suicidio del padre, si ritroverà a gestire l'impresa di famiglia e sarà costretta a cambiare i suoi stili di vita.
Luca Pastore (Domenico Diele) è un agente di polizia che lavora nella squadra di Antonio Di Pietro e vuole trovare la verità sul sistema di corruzione e di tangenti, ma soprattutto è spinto dal desiderio di vendetta nei confronti della famiglia Mainaghi, che nella loro azienda farmaceutica ha causato molte morti e malattie. Per questo si avvicinerà a Bibi, inizialmente prendendola in giro per poi, invece, innamorarsene. La relazione finirà molto presto quando la ragazza scopre che l'uomo, ammalato di HIV, vuole solo vendicarsi della sua famiglia.
Anche Rocco Venturi è un poliziotto che lavora con Di Pietro, ma, a differenza di Luca Pastore, non è quello che vuole far credere di essere. Farà una brutta fine alla fine della prima stagione.
Bibi Mainaghi (Tea Falco) è la figlia ribelle di Michele Mainaghi ed è considerata la pecora nera della famiglia, poiché conduce una vita sregolata tra rave party e consumi di droga. Dopo il suicidio del padre, si ritroverà a gestire l'impresa di famiglia e sarà costretta a cambiare i suoi stili di vita.
Luca Pastore (Domenico Diele) è un agente di polizia che lavora nella squadra di Antonio Di Pietro e vuole trovare la verità sul sistema di corruzione e di tangenti, ma soprattutto è spinto dal desiderio di vendetta nei confronti della famiglia Mainaghi, che nella loro azienda farmaceutica ha causato molte morti e malattie. Per questo si avvicinerà a Bibi, inizialmente prendendola in giro per poi, invece, innamorarsene. La relazione finirà molto presto quando la ragazza scopre che l'uomo, ammalato di HIV, vuole solo vendicarsi della sua famiglia.
Anche Rocco Venturi è un poliziotto che lavora con Di Pietro, ma, a differenza di Luca Pastore, non è quello che vuole far credere di essere. Farà una brutta fine alla fine della prima stagione.
In 1993, al posto di Rocco Venturi, viene introdotta la figura di Laura Chiatti, che interpreta Arianna, il personaggio forse più semplice e indifeso, il più vicino alla gente comune. Ex fidanzata di Venturi, è la nuova compagna di Leonardo, il quale è ormai diventato uno dei più fidati collaboratori di Silvio Berlusconi, entrato come nuovo personaggio principale. Leo, personaggio così introspettivo, enigmatico e spietato poteva essere interpretato solo da un bravissimo Stefano Accorsi, che ha fatto un grande lavoro e mi ha stupito come è riuscito a trasformare Leonardo Notte da un cinico con un passato oscuro a un cinico con un passato ancora più oscuro. Sappiamo che si è messo nei guai alla fine della prima stagione, uccidendo Venturi, e Luca Pastore sospetta di lui; sia Arianna che Berlusconi non si fidano più. Ma Leo è subdolo: riesce a scamparla come sempre, facendo accordi con la mafia, e cerca di arrivare, inutilmente, a D'Alema. Così, intento a mostrare a Berlusconi le prove recuperate del coinvolgimento di D'Alema nella Tangentopoli, per riconquistare la sua fiducia, si mostra come un personaggio debole.
Pietro, ossessionato ancora da Veronica, fa di tutto pur di rivederla. Si dedica alla sua solita vita sregolata fatta di alcol e travestiti, e frequentando i salotti romani ha modo di conoscere la Baronessa Ravagnini, che lo esorta a convincere Bossi a partecipare ai salotti. Così, usando il Professor Miglio come scudo, diventa uno dei più stretti uomini di fiducia di Bossi.
Veronica è diventata prima ballerina del Bagaglino e l'incontro con un giornalista di gossip, di cui si innamorerà, le farà presto riconsiderare la sua vita, così da decidere di entrare in politica a fianco di Silvio Berlusconi.
Bibi Mainaghi, dopo una relazione con Leonardo Notte, la troviamo sempre al vertice dell'azienda di famiglia, divisa dall'onestà in merito alle indagini della procura sulla stessa da un lato e dai suoi affari mafiosi dall'altro. Prenderà una decisione quando scopre un'oscura verità su suo padre. Passando, quindi, da carnefice a vittima, diventerà uno dei personaggi più empatici. Verrà tradita dal fratello Zeno (Eros Galbiati).
La serie, dunque, prosegue le vicende iniziate in 1992, quindi vengono narrati il processo Enimont di Mani Pulite, ovvero riguardo lo scandalo sulla sanità, nel quale Luca Pastore riesce a trovare vendetta (ma dovrà combattere con la malattia che lo perseguita), la caduta di Craxi e del PSI, gli attentati mafiosi, i referendum abrogativi, la fine della Prima Repubblica e la discesa in campo di Berlusconi.
In 1994 ritroviamo Leonardo Notte, Pietro Bosco e Veronica Castello, ormai in Parlamento, e gli unici rimasti vivi e in piedi nella trilogia. Proseguono, quindi, le inchieste giudiziarie che portano alla fine della Prima Repubblica; vediamo Silvio Berlusconi al governo e l'inizio della Seconda Repubblica, con poi la caduta di Berlusconi.
Leo, tormentato dai fantasmi del suo passato, deve assicurarsi la vittoria di Berlusconi, riuscendo, quasi sempre, a guadagnarsi il suo appoggio, e fare di tutto per salvare sé stesso e il Presidente del Consiglio.
Veronica, stanca di doversi scontrare sempre con la sua bellezza, cerca di guadagnarsi un posto di spicco a Palazzo Chigi; inoltre viene divisa tra Leonardo e Pietro, classico clichè che per fortuna non appesantisce più di tanto.
Pietro, oltre ad affrontare i suoi dubbi sulla lealtà verso Bossi, lo vedremo come un personaggio sempre più impulsivo, quasi da perdere del tutto il controllo, ma anche ricco di umanità. Tutti e tre saranno protagonisti di nuove vicende: in particolare nel quinto episodio, a ricordare l'incontro nella villa sarda tra Berlusconi e Bossi per discutere se far saltare il governo o meno, abbiamo una sceneggiatura e regia sorprendenti, per non parlare delle atmosfere noir. Decisamente l'episodio migliore.
In questa stagione ogni evento è raccontato con più accortezza e chiarezza. Dopo le prime due stagioni un po' confuse dal punto di vista narrativo, in questa vediamo uno stile più lineare e definito, probabilmente perché attraversiamo in maniera più vicina il contesto interno della politica, uniformandolo con la vita dei tre personaggi principali. Questo è anche dato dal fatto che volutamente la stagione abbandona quella narrazione corale che vedeva troppi personaggi intrecciati.
Il finale compie un salto temporale di 17 anni, dove viene raccontata la crisi e le dimissioni di Berlusconi, forse qui l'interpretazione più azzeccata dell'attore non sempre stata convincente. Veronica rappresenta il punto di collegamento tra politica e bellezza, che insieme hanno dato vita agli ultimi scandali fino ad oggi. Insieme a Pietro, che ormai sembra un'altra persona rispetto a come l'abbiamo conosciuto, hanno dato alla serie un finale sorprendente: la loro ultima scena racconta tutto perché scopriamo che forse sono ancora complici. Leo, invece, finalmente capirà di aver seguito solo un'ossessione verso Berlusconi.
Ogni stagione è bella e non ci sta una delle tre peggiore dell'altra, cosa data da un'ottima scrittura e regia; quando è così significa che l'intera serie è pensata come un unico blocco e costruita bene senza cadere in contraddizioni, scene pietose o tempi piatti. Quindi complimenti agli autori che hanno saputo ben calibrare i fatti storici con quelli romanzati quasi mai cadere troppo in scene noiose o uguali. Ogni tanto ci sta che non si capisca bene il filo conduttore e il rischio di annoiarsi è in agguato, soprattutto per chi non è ferrato su fatti storici e politici come me, ma ogni episodio è talmente denso di cose e fatti che non si può non rimanere con gli occhi incollati allo schermo.
Aggiungo che la colonna sonora è bellissima, come d'altronde il resto delle musiche. Non fanno una piega neanche le ambientazioni. Meno male ogni tanto qualcosa di qualità, soprattutto nel nostro paese.